Monza, il puzzle impossibile delle palestre per le società: «Gli spazi? Una guerra tra poveri»

Malcontento generalizzato a Monza per le condizioni in cui versano numerose palestre e la distribuzione delle ore alle società sportive che le utilizzano.
Palestra
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Lo scorso febbraio la giunta di Monza aveva deliberato l’aumento delle tariffe di piscine, palestre e impianti sportivi in uso alle società dilettantistiche. Un rialzo considerato dai dirigenti sportivi «leggero e ininfluente» sui bilanci delle loro realtà (anche di quelle medio-piccole) e di quelli dei loro atleti.

Monza, il puzzle impossibile delle palestre per le società: malcontento per condizioni e distribuzione ore

A suscitare un malcontento generalizzato sono, invece, le condizioni in cui versano numerose palestre e la distribuzione delle ore alle singole società. Ci sono associazioni sportive che hanno in gestione gli spazi (sostenendo le spese di custodia, pulizia, manutenzione) e chi, invece, usufruisce di determinate fasce orarie per svolgere le proprie attività. Ognuno ha la sua personale lista di lagnanze: mancanza di illuminazione e/o di riscaldamento, infiltrazioni dal soffitto, pulizia inadeguata, bisticci con altre società per l’assegnazione delle ore a disposizione o per il rispetto dei tempi di utilizzo degli impianti.

Monza, il puzzle impossibile delle palestre per le società: la guerra tra poveri

«Purtroppo – segnala Marco Burghardt, dirigente di Eureka Basket – si crea il più delle volte una guerra tra poveri. Gli spazi sono pochi e inadeguati. Se una società ne usufruisce li sottrae automaticamente a un’altra. Spesso si deve cercare una forma di convivenza facendo scambi di orari oppure venendo incontro se gli assegnatari dell’ora prima o dell’ora dopo hanno bisogno di quindici, venti minuti in più per allungare il loro allenamento. È un continuo giocare a Tetris e ci penalizza a vicenda. Se io sto preparando una gara ho bisogno di svolgere un determinato tipo di allenamento ma con questo non devo mettere in difficoltà un’altra società». Le società più piccole spesso parlano di favoritismi nei confronti di realtà che cannibalizzano gli spazi «svolgendo lezioni anche con tre, quattro persone pur di non cedere ad altre quelle fasce orarie».

Monza, il puzzle impossibile delle palestre per le società: idea tensostrutture

La ricerca di soluzioni non mancano. Eureka Basket ha avanzato la proposta di coprire con tensostrutture gli spazi esterni di alcune scuole cittadine per aumentare i terreni di gioco e di allenamento accogliendo, così, un maggior numero di persone «che, oltretutto, potrebbero usufruire dei servizi e degli spogliatoi degli istituti».
Indispensabile fare fronte anche alle tante pecche degli impianti che a volte impediscono alle società di svolgere la loro regolare attività.

Monza, il puzzle impossibile delle palestre per le società: le luci alla Don Milani

«In inverno se fa troppo freddo diventa difficile fare lezione – sottolinea infine Maurizio Cuscona, presidente di Asd Atarashi Yama Club – Per quel che mi riguarda chiederei anche di intervenire per ripristinare l’illuminazione sulle scale della palestra della scuola Don Milani che non funziona da mesi. Ora le giornate sono corte e dobbiamo fare luce con la torcia dei cellulari».