La cittadella della salute di Monza e il comando provinciale dei Carabinieri coabiteranno nell’ospedale Vecchio di via Solferino. L’accordo di programma tra il Comune, il San Gerardo, la Regione e i responsabili dell’Arma potrebbe essere firmato nelle prossime settimane: «Noi – afferma il sindaco Paolo Pilotto – abbiamo cercato di agevolare» l’intesa che dovrebbe mettere fine ai tentativi di trovare una destinazione ai 60.000 metri quadri dismessi dall’ospedale su cui si sono incagliate due aste bandite dalla Regione alla ricerca di qualche operatore disposto a investire per trasformare in abitazioni, negozi e uffici gli spazi un tempo occupati dai padiglioni.
Monza: cittadella della salute e comando dei carabinieri
Man mano che in muncipio le giunte si succedevano mutavano le ipotesi con cui provare a fermare l’abbandono del Vecchio e farlo vivere: una residenza riservata agli studenti universitari, un distaccamento degli uffici del municipio o una cittadella sanitaria che accorpasse gli uffici dell’Ats di via De Amicis e di via Boito.
La svolta pare sia maturata qualche settimana fa: l’Arma dei Carabinieri, spiega il sindaco, potrebbe ottenere i fondi del Pnrr per ristrutturare gli immobili e attrezzarli secondo le proprie esigenze.
La presenza del comando dovrebbe, oltretutto, aumentare la sicurezza dei pazienti diretti agli ambulatori ancora in funzione al Vecchio e di quelli che graviteranno attorno alla casa e all’ospedale di comunità che l’azienda ospedaliera dovrebbe varare nel giro di qualche mese.
Monza: le altre case di comunità all’ex Coop e a in via Borgazzi
Il Comune, l’Ats e la Regione hanno, intanto, definito la collocazione delle altre due case di comunità previste a Monza: una sarà allestita nella ex Coop di via Luca della Robbia mentre l’altra in un edificio che sarà costruito dall’azienda ospedaliera nel complesso della ex Tpm di via Borgazzi.
«Sorgerà – indica Pilotto – nello spigolo accanto allo Spazio 37» la struttura che il Comune apre la notte alle persone senza dimora da ottobre ad aprile e che, grazie a 1.090.000 euro ottenuto dal Pnrr, sarà trasformata e promuoverà tutto l’anno progetti personalizzati per i più fragili.
Già pochi giorni dopo il suo insediamento la giunta aveva comunicato l’intenzione di trovare soluzioni differenti a quelle individuate dall’amministrazione Allevi: «La casa di comunità in viale Romagna – aggiunge il sindaco – sarebbe stata troppo vicina a quella di via Solferino e i lavori di adeguamento avviati dai privati sia lì che nel comparto dell’ex cotonificio Cederna non avrebbero consentito al San Gerardo di accedere ai fondi del Pnrr».