Monza, addio al vecchio carcere: ecco il progetto per la rinascita dell’area

Lo ha proposto la società Tolou con la proprietà e prevede una settantina di appartamenti in affitto con logiche innovative.
Il vecchio carcere di Monza
Il vecchio carcere di Monza Fabrizio Radaelli

Da un posto di sofferenza nascerà un luogo di vita: parte da qui Andrea Colombo, fondatore e amministratore delegato della società Tulou, per spiegare il progetto di riqualificazione dell’ex carcere di via Mentana a Monza (altri sono andati persi). Il piano, presentato in Comune dalla società di gestione di immobili residenziali in affitto nata nel 2020 insieme ai proprietari dell’immobile, prevede la realizzazione di una settantina di appartamenti che si affacceranno su un impianto a corte, lungo cui correranno i ballatoi, con al centro un ampio cortile attrezzato con i giochi per i bambini.

Monza, addio al vecchio carcere: le demolizioni e le intenzioni

Della prigione, dismessa una trentina di anni fa, rimarrà ben poco: forse solo il portale d’ingresso, a seconda delle indicazioni che saranno fornite dalla commissione paesaggistica di piazza Trento e Trieste (e così sembra indicare un parere della commissione paesaggio a dicembre). Il resto verrà demolito per far spazio a un complesso costruito con tecniche sostenibili, a basso impatto ambientale: quello che, però, caratterizzerà l’edificio sarà il suo modello di gestione.

«Noi – afferma il giovane imprenditore monzese – abbiamo sviluppato un format internazionale che punta a cogliere i bisogni della popolazione: in questo caso ci rivolgeremo, in particolare, alle giovani famiglie. Accanto agli appartamenti tradizionali da due, tre o quattro locali ci saranno ambienti comuni come la nursery, lo spazio fitness in cui organizzare corsi di ginnastica pre e post parto, le sale per il lavoro e ci saranno servizi da condividere come la tata e la puericultrice».

Monza, addio al vecchio carcere: il dialogo con il quartiere

Il vecchio carcere di Monza
Il vecchio carcere di Monza

Alcune opportunità saranno riservate ai residenti e altre, come quelle più commerciali, saranno aperte all’esterno: «L’immobile – aggiunge Colombo – dialogherà con il quartiere. Il nostro progetto punta sulla riscoperta del senso di comunità in cui il vicino è visto come una risorsa: è proprio questo il valore aggiunto del modello che proponiamo in cui la casa diventa la vera risposta alle sfide della città».

I canoni degli affitti potrebbero non essere alla portata di tutti: «In linea di principio – riflette – saranno superiori a quelli di mercato ma saranno chiavi in mano e comprenderanno le spese di condominio, l’utilizzo degli spazi comuni, le bollette».

Monza, addio al vecchio carcere: i tempi previsti

I tempi per l’avvio del cantiere potrebbero non essere lunghi: «Dipende tutto da quanto il municipio impiegherà a rilasciare il permesso a costruire» dichiara il fondatore di Tulou che dal 2007 al 2012, quando era studente, è stato consigliere comunale di Forza Italia. Il via libera, auspica, potrebbe arrivare all’inizio del 2024: a quel punto i lavori dovrebbero richiedere un paio di anni. Nell’ex carcere, intanto, gli operai si stanno portando avanti e hanno iniziato lo smantellamento delle vecchie cisterne.

Il progetto non dispiace all’assessore all’Urbanistica Marco Lamperti: «Sono contento che i proprietari si siano attivati per riqualificare l’area – commenta – ora dovremo trovare il punto di incontro tra il loro interesse e quello pubblico, importante in un’operazione così strategica. Confido che chiuderemo a breve perché siamo a buon punto».