Metro M5 a Monza: ecco come sono esplosi gli extracosti

Ecco perché sono esplosi gli extracosti per portare la metropolitana M5 al polo istituzionale. Anche a causa delle modifiche al progetto chieste da Monza.
MONZA flashmob per la metropolitana lilla - foto Radaelli
MONZA flashmob per la metropolitana lilla – foto Radaelli Fabrizio Radaelli

Gli extracosti per portare la metropolitana al polo istituzionale di via Grigna sono lievitati anche a causa delle modifiche al progetto chieste dal Comune di Monza. Lo ha spiegato martedì 4 marzo al consiglio regionale l’assessora lombarda alle Infrastrutture Claudia Maria Terzi rispondendo a una interrogazione del capogruppo leghista Alessandro Corbetta: i milioni da reperire per integrare i 1.300 già stanziati dal Governo, dal Pirellone e dai quattro comuni interessati dal prolungamento della linea 5 da Bignami a via Grigna sono saliti a 589 sia per l’aumento dei prezzi rispetto a quelli del 2018, sia per gli aggiustamenti legati agli approfondimenti tecnici, alle prescrizioni dettate dal provvedimento con cui la Regione ha autorizzato l’intervento, alle richieste dei gestori dei servizi e delle amministrazioni locali.

Metro M5 a Monza: la lista delle migliorie richieste elencate dall’assessore regionale Terzi

La lista delle migliorie domandate da Monza è lunga e, come ha elencato l’assessora, comprende «la realizzazione di quattro nuovi pozzi, mitigazioni alle fermate del San Gerardo, di piazza Trento e Trieste e della Stazione, una diversa configurazione degli accessi a quella di Triante, la formazione di tetti verdi sul deposito del Casignolo, compensazioni ambientali in via Marelli, ulteriori bonifiche e opere idrauliche» tra cui quelle imposte dalla conformazione del sottosuolo interessato dal fenomeno degli occhi pollini.

Metro M5 a Monza: la mozione di Sassoli

La risposta si è innestata sulla discussione della mozione di Martina Sassoli di Lombardia Migliore, accolta dall’intera assemblea, che ha impegnato la giunta guidata da Attilio Fontana a valutare tutte le ipotesi progettuali che consentano di portare in un unico lotto il capolinea della lilla al polo istituzionale: «La sfida è ben lungi dall’essere vinta – ha commentato la consigliera monzese – il deposito del Casignolo sarà utilizzato da tutte le linee a nord di Milano e Monza non avrà alcun interesse a indebitarsi e a fare sacrifici anche ambientali se i treni non saranno al servizio della città».

Metro M5 a Monza: il timore che la lilla si fermi a Bettola

Il timore dei brianzoli, mai nascosto nelle ultime settimane, è che con un eventuale sdoppiamento dei cantieri la tratta 5 lilla si fermi a Bettola: per evitare altri slittamenti dell’avvio dei lavori i Comuni e la Regione si rivolgeranno al Governo nella speranza di strappare altre risorse oltre ai 300 milioni previsti da un ordine del giorno collegato alla legge di Bilancio firmato dal deputato leghista Andrea Crippa: «Il percorso non è per nulla facile – ha ammesso il democratico Gigi Ponti ma l’obiettivo è raggiungibile».

I comuni, secondo il capogruppo forzista Fabrizio Figini, dovranno monitorare la situazione per verificare che «tutto vada avanti in tempi celeri» mentre per il suo collega Jacopo Dozio è necessario «evitare false scorciatoie». Corbetta ha chiamato in causa l’amministrazione monzese: «Dovrà valutare – ha suggerito – cosa è possibile escludere dal progetto e cosa no in modo da ridurre gli extracosti e portare il collegamento fino al polo istituzionale che diventerebbe la porta di Milano verso il nord della Brianza».