La chiesa prepositurale di Lissone ha faticato a contenere le persone che si sono strette al papà e ai fratelli della 17enne travolta e uccisa dal treno martedì 28 febbraio. Un dolore grande quello provato da un’intera comunità che si è fermata per l’ultimo saluto a una studentessa che appariva sempre sorridente e gioiosa.
Lissone, gli sguardi dei compagni di classe, la melodia dei boy scout
L’addio è struggente negli sguardi dei compagni di classe, delle amiche che si abbracciano sul sagrato e a stento trattengono le lacrime. C’è il saluto di fronte alla bara reso dai boy scout che la omaggiano con una melodia, e poi il silenzio composto di tantissime persone di fronte ad una tragedia.
“Cerchiamo parole di verità, una piccola luce che rischiari le tenebre che ci hanno assalito, ma ci sembra cadere nell’abisso, non capiamo il senso di ciò che ci accade – afferma don Tiziano Vimercati, parroco di Lissone – la vita è un dono, ma capita di pensare che sia un peso e non una gioia, la sofferenza può essere troppa subdola. Camilla fa riflettere sul mistero dell’amore. Abbiamo bisogno di amore: di riceverlo e donarlo. L’amore è capace di cambiare la vita”.
Lissone, dolore e abbracci per l’addio alla 17enne
Il parroco ha invitato a trovare nella fede il conforto e a interrogarsi sul valore della vita. “La grande sofferenza che ha conosciuto Camilla ci conduce sulla soglia del mistero della morte – ha aggiunto don Tiziano – noi la dobbiamo amare ancora di più adesso”.
In chiesa parrocchiale gli amici ricordano i tratti caratteriali della giovane lissonese, sempre gioiosa, colei che aveva sempre una parola di incoraggiamento per gli altri, che amava la montagna perché le ricordava la mamma. Un addio struggente col saluto di tanti palloncini bianchi volati in cielo.