Elegante, intraprendente, con una profonda preparazione culturale e un alto senso civico. Così Vincenzo Butticè, titolare con i fratelli del ristorante Il Moro a Monza, descrive l’ultimo dei suoi collaboratori che è entrato a far parte dello staff: si tratta di un detenuto della casa circondariale di Monza, che da febbraio lavora nel locale di via Parravicini.
Lavoro e inclusione a Monza: progetto avviato un anno e mezzo fa
Un progetto avviato un anno e mezzo fa e che ora si è concretizzato. «Abbiamo già offerto opportunità lavorative ad altri soggetti fragili, ragazzi diversamente abili e collaborato con associazioni umanitarie che si occupano di rifugiati, ma questa è la prima volta che ci apriamo al mondo del carcere – racconta Vincenzo Butticè, general manager di tutti i progetti della famiglia – Ci siamo proposti noi, c’è voluto del tempo per mettere a punto la collaborazione e ora siamo molto felici del nuovo acquisto, che non aveva mai lavorato in un ristorante ma sta imparando tutto molto velocemente».
Lavoro e inclusione a Monza: contratto di sei mesi, «ma intendiamo rinnovare»
Per ora il contratto firmato ha la durata di sei mesi per 40 ore settimanali, «ma vista la grande capacità dimostrata da questo nuovo collaboratore intendiamo rinnovare l’incarico per un altro anno e, se vorrà, farlo diventare un contratto a tempo indeterminato».
Lavoro e inclusione a Monza: i Butticè stanno già cercando altre due persone, sempre alla casa circondariale
All’origine della collaborazione tra il Moro e la casa circondariale di Monza c’è l’incontro con Antonetta Carrabs, da anni impegnata in progetti di promozione culturale all’interno del carcere.
«Quando ci ha parlato di questa possibilità l’abbiamo fatta subito nostra – continua Butticè – Includere e integrare sono valori della nostra famiglia, le opportunità e le possibilità non devono mai essere precluse quando emergono consapevolezza e voglia di rimettersi in discussione, senza alcun pregiudizio».
Un progetto di successo che ha convinto i fratelli Butticè ad allargare ancora di più lo staff del ristorante. «Stiamo già cercando due persone, sempre tra i detenuti di Monza, per due posizioni che vorremmo ricoprire entro breve». Inoltre il team del Moro è già stato contattato anche dai servizi sociali di Monza per nuovi inserimenti.
Lavoro e inclusione a Monza: «Tutti meritano la possibilità di integrarsi o reintegrarsi»
«Tutti meritano la possibilità di integrarsi o reintegrarsi nella società, a prescindere dal colore della pelle, dalla religione, dalle idee o dalle identità, l’importante è che mostrino la voglia di integrarsi e riconoscano gli eventuali errori commessi con una chiara proiezione verso il domani», continua Vincenzo Butticè.
Lavoro e inclusione a Monza, il nuovo collaboratore: «Ero spaventato, ma le paure stanno scomparendo»
«Quando ho iniziato avevo molte paure – racconta il nuovo collaboratore – ero spaventato dal giudizio della gente. Il carcere è una macchia visibile, sentivo gli occhi di tutti addosso. Grazie ai Butticè queste paure stanno scomparendo».