“Io non ti giudico”, performance teatrale e tavola rotonda con la Questura in Villa Reale a Monza

“Io non ti giudico. Ti ascolto. Istituzioni a confronto. Riflessioni condivise”: evento per riflettere quello organizzato dalla Questura per la Giornata contro la violenza alle donne

Si sono presi la scena, giustamente, gli attori del Movimento artistico socio culturale, David Mastinu, Silvia Vallerani e Martina Maria Zuccarello, che in Villa Reale, nel Salone d’Onore, hanno portato in scena “Secondo Atto”, una performance teatrale che ha calamitato i presenti, numerosi, a un evento con tavola rotonda (“Io non ti giudico. Ti ascolto. Istituzioni a confronto. Riflessioni condivise”) organizzato venerdì 25 ottobre, per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, dalla Questura in collaborazione con gli Assessorati al Welfare ed alle Pari Opportunità del Comune di Monza, nonché della Rete interistituzionale antiviolenza “Artemide” della Provincia di Monza e della Brianza. Un evento di divulgazione e formazione sul tema della vittimizzazione secondaria nel solco dell’impegno della Polizia di Stato già testimoniato dalla campagna permanente contro la violenza di genere “Questo non è amore”.

La rappresentazione teatrale

La performance teatrale: tre donne vittima e la possibilità del “Secondo Atto”

Gli attori hanno raccontato, con spirito provocatorio, la storia di tre vittime, della minorenne Viola, violentata, che trova il coraggio di andare a denunciare salvo poi tornare sui suoi passi, alle prese con un tutore dell’ordine poco incline all’empatia e dall’approccio completamente sbagliato, la mamma – Patrizia – che è alla “casa rifugio” con la figlioletta dopo anni di angherie da parte del marito, con lei che si sente (o è fatta sentire) costantemente inadeguata, in colpa, e lui, l’aguzzino, la vera vittima e infine Samira, trafitta da 26 coltellate dall’ex dopo aver manifestato a tutti la propria paura, anche alla migliore amica, inascoltata. Il “secondo atto”, è proprio il rewind, la seconda possibilità, il cosa si può e si sarebbe potuto fare per eliminare pregiudizi, ignoranza, partiarcalismo e meccanismi di minimizzazione e salvare e aiutare Viola e tutte le altre donne vittime di violenze.

La tavola rotonda

La tavola rotonda, cosa si può fare per affrontare il problema

E la tavola rotonda, moderata dalla giornalista dell’Ansa Valentina Rigano, è servita proprio a fissare dei paletti, con il dirigente Tecnico superiore della Polizia di Stato Giorgia Minotti, psicologa, che indica nella preparazione, sensibilità, nella creazione di un “percorso d’ascolto” le chiavi per approcciare adeguatamente la vittima, mentre Marco De Nunzio, dirigente della Divisione anticrimine della Questura brianzola, oltre a segnalare la formazione di tutta la “rete” d’aiuto, ha annunciato per il 2023 la creazione in via Montevecchia di una “stanza d’ascolto” dedicata alle vittime di violenza di genere, già presenti attualmente, in provincia, in alcune caserme dei carabinieri. Lucia Negretti – dirigente responsabile del settore servizi sociali del Comune di Monza – ha portato alcuni numeri dell’attività di rete Artemide con 306 richieste di aiuto nei primi sei mesi di quest’anno, 190 casi presi in carico e 16 donne collocate in “case rifugio”, “numeri in linea con quelli del 2021”. Ha inoltre affermato la necessità di incrementare ulteriormente sul territorio i presidi sociali che costituiscono spesso il primo punto di contatto con la vittima e auspicato a un maggiore impegno istituzionale sul piano della prevenzione, ricordando il problema innanzitutto culturale del fenomeno e la necessità di farlo conoscere molto di più nelle scuole, magari con una legge ad hoc per rendere la formazione obbligatoria. A portare il suo contributo anche Maurizia Bonvini nell’ordine dei giornalisti della Lombardia, professione che ha precise responsabilità deontologiche, che ha sottolineato ancora la necessità di liberarsi dalla cultura del “ possesso della donna” che permea ancora oggi il linguaggio giornalistico.

La Questura di Monza si illumina di arancione

Al termine della giornata all’imbrunire la Questura di Monza e della Brianza verrà illuminata di arancione in adesione alla campagna globale di sensibilizzazione, promossa da ONU, UnWomen e Soroptimist International, denominata “Orange the World 2022”, in occasione della quale alcuni edifici istituzionali, tra cui le Questure della Repubblica, saranno illuminati di arancione, colore simbolo della lotta alla violenza sulle donne.