I soldi della M4 per pagare la M5 a Monza: la carta dell’estate e l’odg fantasma

Una soluzione per la metropolitana M5 a Monza potrebbe arrivare dal sacrificio della M4. Romeo (Lega) conferma l’ipotesi: ma serve il sì di Beppe Sala.
Metro M5 fermate capolinea Bignami Parco Nord
Metro M5 fermate capolinea Bignami Parco Nord

Dirottare 420 milioni di euro dalla M4 per coprire gran parte degli extracosti del prolungamento della M5 da Bignami a Monza: è la soluzione a cui starebbero lavorando da qualche settimana i tecnici del mistero dei Trasporti.
La somma, che si aggiungerebbe ai cento milioni promessi di recente dal vicepremier nonché ministro alle Infrastrutture Matteo Salvini e ai dieci annunciati dalla Regione, consentirebbe di avvicinarsi ai 589 milioni da recuperare per poter pubblicare la gara entro la fine del 2025 in modo da aprire i cantieri nel 2027 con la speranza di inaugurare l’opera nel 2031, con tre anni di ritardo rispetto alla data del 2028 fissata dal cronoprogramma originario.

I soldi della M4 per pagare la M5 a Monza: la conferma del senatore Romeo, le proteste di Segrate

La possibilità, che ha iniziato a circolare un paio di settimane fa, ha subito scatenato le proteste del sindaco di Segrate Paolo Micheli che vedrebbe allontanarsi l’avvio dei lavori per la tratta che dovrebbe unire l’aeroporto di Linate alla sua città.
Che non si tratti di una semplice voce lo conferma il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo: «La progettazione della M4 è molto più indietro rispetto al prolungamento della M5 – afferma – potremmo quindi spostare le risorse sulla lilla per poi rifinanziare il collegamento tra Segrate e Linate».

Per effettuare l’operazione, aggiunge, è necessario ottenere il consenso non solo di Micheli ma anche del primo cittadino di Milano Beppe Sala in quanto entrambi chiedono garanzie sul futuro di quella tratta. «Sarebbe una cosa logica – commenta il senatore – non tenere fermi per anni fondi che consentirebbero di sbloccare la lilla. Ritengo che per l’inizio di settembre si possa andare verso la formalizzazione di un accordo» che preveda una sorta di impegno a rifinanziare la Linate-Segrate spalmando le risorse su più anni come accaduto con i primi 900 milioni di euro erogati dal Governo per la M5 grazie a una azione bipartizan dei parlamentari del nostro territorio.

I 420 milioni di euro, nota Romeo, permetterebbero di pubblicare la gara per la realizzazione del tracciato completo della lilla, da Bignami al polo istituzionale di via Grigna, senza cancellare nessuna fermata come, invece, ventilato da qualche politico nei mesi scorsi con l’obiettivo di tagliare i costi dell’opera.

I soldi della M4 per pagare la M5 a Monza: non c’è traccia dei 300 milioni destinati alla lilla in dicembre

Per ora non rimane traccia, invece, dei 300 milioni di euro che lo scorso dicembre il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva destinato alla lilla accogliendo un ordine del giorno alla legge di bilancio presentato alla Camera da alcuni deputati leghisti tra cui il lissonese Andrea Crippa: l’atto, che vincolava il Governo a stanziare fino a 30 milioni di euro l’anno dal 2027 al 2036, è rimasto lettera morta in quanto non è mai stato approvato il decreto attuativo che avrebbe dovuto trasformarlo in un provvedimento esecutivo.

I soldi della M4 per pagare la M5 a Monza: attesa per un pronunciamento di Salvini

Ora parecchi amministratori, non solo brianzoli, attendono un pronunciamento ufficiale da Matteo Salvini che sabato 30 agosto interverrà alla festa provinciale della Lega in programma a Brugherio.

I soldi della M4 per pagare la M5 a Monza: territorio pronto a far sentire ancora la propria voce

Il territorio, intanto, dopo la pausa estiva potrebbe prepararsi a far sentire nuovamente la propria voce in modo compatto, come ha fatto a giugno e a luglio quando, con una mobilitazione per cercare di sbloccare l’intervento agognato da decenni, ha unito tutte le forze politiche, le associazioni di categoria e i sindacati. Il gioco di squadra è sfociato nell’incontro del 26 giugno a Roma, atteso da mesi sia dal presidente della Regione Attilio Fontana sia dai sindaci di Monza, Milano, Sesto e Cinisello, in cui il vicepremier ha confermato l’importanza del prolungamento e l’impegno a non cancellare nessuna fermata intermedia.