Duomo di Monza per Papa Francesco: il messaggio della comunità islamica, il ricordo del collaboratore

Nel duomo di Monza le autorità civili, militari e religiose, insieme ai fedeli, hanno ricordato Papa Francesco in una messa di suffragio.
Monza duomo messa suffragio Papa Francesco don Mosconi e la sedia papale
Monza duomo messa suffragio Papa Francesco don Mosconi e la sedia papale

C’era il gonfalone del Comune di Monza listato a lutto con le autorità civili (l’assessore Ambrogio Moccia in rappresentanza dell’amministrazione) e militari. C’erano i sacerdoti e i religiosi del decanato di Monza ma soprattutto c’erano i fedeli, il popolo di Francesco, arrivato nella basilica monzese per pregare per il pontefice scomparso il 21 aprile. Mercoledì 23 aprile le parrocchie del decanato di Monza hanno organizzato la celebrazione di una messa in suffragio di papa Francesco, preceduta dalla recita del rosario.

Duomo di Monza per Papa Francesco: il cordoglio della comunità islamica e il richiamo al Corano

Sull’altare la stessa sedia che il Papa usò in occasione della celebrazione nel parco del 25 marzo 2017 e che è custodita in duomo. Accanto all’arciprete, monsignor Marino Mosconi e ai sacerdoti del decanato, c’era anche don Roberto Colombo, sacerdote monzese, membro ordinario della Pontificia accademia per la Vita, collaboratore di papa Bergoglio.

Monsignor Mosconi all’inizio della celebrazione eucaristica ha letto il messaggio di cordoglio arrivato dalla comunità islamica di Monza. «Apprendiamo con tristezza della scomparsa di papa Francesco. Come musulmani desideriamo esprimere le nostre sincere condoglianze alla comunità cattolica mondiale. Ricordiamo il suo impegno per il dialogo interreligioso, la pace, la fratellanza tra i popoli nonché il suo incessante invito alla pace. “Certamente apparteniamo a Dio e certamente a Lui facciamo ritorno”, si legge nel Corano. Un pensiero di vicinanza ai nostri fratelli e sorelle cattolici in questo momento di lutto».

Monza duomo messa suffragio Papa Francesco
Monza duomo messa suffragio Papa Francesco

Duomo di Monza per Papa Francesco: la riflessione di don Roberto Colombo, collaboratore di Bergoglio

A don Colombo il compito di guidare la riflessione, partendo dalla figura dell’apostolo Pietro, tanto amato quanto imperfetto, primo papa della cristianità. «Continuiamo a pregare per papa Francesco come lui ci ha sempre chiesto di fare quando era in vita. Il papa ha seguito Gesù con dedizione incondizionata come ha fatto Pietro. E per dire di Francesco dobbiamo parlare di Pietro».

Il pescatore di Cafarnao, rozzo e con un temperamento focoso, incline alla collera e alla violenza, non uno studioso o uno scriba ma uno sconosciuto. «È un estraneo all’élite religiosa di Gerusalemme ma è entrato nella Storia della Chiesa da protagonista – ha continuato don Colombo – Ha contestato spesso Gesù tanto da meritarsi dal Maestro l’appellativo di satana, eppure ha pianto sul proprio peccato ed è stato capace di amare sconfinatamente Gesù. Ogni papa porta sulla cattedra di Pietro questi limiti e pregi. E così è stato anche per Francesco».

Duomo di Monza per Papa Francesco: «Ha parlato con parole che stupiscono e gesti inattesi»

Poi don Roberto ha concesso un piccolo squarcio di ricordo personale. «Il lavoro dei collaboratori di questo papa è stato bello ma non facile. Francesco ha rivoluzionato il metodo, i tempi, ha prediletto la comprensione davanti alla perfezione. Questa sera abbiamo il cuore colmo di tristezza e gratitudine, non siamo qui solo per simpatia verso un uomo, ha parlato con parole che stupiscono e gesti inattesi. È stato facile volergli bene – ha concluso don Roberto – anche quando ci ha scossi per svegliarci dal sonno delle nostre coscienze. La fine della vita terrena di Francesco è stato il fine: offrire al mondo dominato dalla violenza e dalla morte l’unica vita che non tramonta, la Pasqua eterna».

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L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.