Nel 2008 fu scoperta a Desio la cava di via Molinara, più conosciuta come “la cava della ‘ndrangheta”, un’area di 30 mila metri quadrati dove, secondo le indagini, sono stati sotterrati almeno 180 mila tonnellate di rifiuti. I responsabili del disastro ambientale sono stati arrestati nell’operazione “Star Wars” della Polizia Provinciale, nel settembre 2008. In carcere sono finite 8 persone, tra cui Fortunato Stillitano, con precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Tra le tonnellate di rifiuti interrate, secondo i periti, ci sono anche rifiuti pericolosi, come residui plastici contenenti idrocarburi, cromo e piombo. Di notte, camion carichi di materiale andavano avanti e indietro nella zona a ridosso della Valassina e scaricavano tutto nella cava, in modo illecito. Le ruspe hanno scavato in profondità, fino a 10 metri, e hanno sotterrato rifiuti tossici e nocivi, provenienti mezzo nord Italia. L’indagine, partita dalla segnalazione di una guardia ecologica volontaria, ha fatto luce sul traffico illecito di rifiuti, ma ha scoperto anche reati come spaccio di stupefacenti, detenzione illegale di armi, intimidazioni e minacce, furti e ricettazione. «Il quadro che ne esce dalle investigazioni – scriveva nel 2013 la commissione parlamentare d’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti – è quello di una vera e propria Gomorra in Brianza».
LEGGI la situazione un anno e mezzo fa
A distanza di quasi 11 anni, quei rifiuti sono ancora lì. E, secondo i geologi, rischiano di raggiungere la falda acquifera. La bonifica, in base alle perizie, costerebbe circa 5 milioni di euro. Soldi che i responsabili dello scempio e l’allora proprietario del terreno dicono di non avere. La spesa toccherebbe quindi al Comune, che ha chiesto un finanziamento alla Regione. Prima, però, occorre fare i carotaggi, ossia analisi più approfondite del terreno. Il costo si aggira sui 150 mila euro. Dopo anni di tira e molla, il comune ha stanziato quest’anno i fondi necessari per le analisi, che, quindi saranno effettuate entro il 2019.