Un altro bar chiuso temporaneamente a Monza dal questore di Monza e Brianza, Marco Odorisio. Si tratta del settimo provvedimento analogo dopo quelli eseguiti nel capoluogo e nella provincia, quattro a Monza, uno a Nova Milanese, uno a Seregno e uno a Desio, rispettivamente lo scorso 20 gennaio, 17 febbraio, 2 aprile, 9 aprile, 10 e 18 maggio.
Cocktail a minori: bar chiuso a Monza per “motivi di sicurezza pubblica”
Sabato 28 maggio, agenti della Divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza (UPAS) e dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico – Squadra Volante, hanno eseguito il provvedimento di chiusura ex art. 100 T.U.L.P.S (Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza) per una durata di 45 giorni nei confronti di un “cocktail bar” nella zona della movida “per motivi di sicurezza e salute pubblica“.
Cocktail a minori a Monza: “senza chiedere documenti”
In particolare, a seguito di controlli effettuati dagli agenti della Questura insieme a quelli della polizia locale monzese, nella serata di sabato 21 maggio, erano stati identificati dei minorenni a cui sarebbero stati serviti superalcolici dal personale del bar “senza che nessuno chiedesse loro i documenti per verificarne la maggiore età“. Dagli approfondimenti di natura amministrativa – dicono ancora dalla Questura monzese – “si risaliva a ragazzini minori degli anni sedici, ai quali nella stessa serata erano stati serviti alcolici e superalcolici, benché fosse ben evidente la loro minore età“. All’esito di tali riscontri “sono state contestate le rispettive violazioni al personale del pubblico esercizio“.
Cocktail a minorenni a Monza: “Pericolo per la salute”
Circostanze che avrebbero delineato “l’esposizione ad un grave e concreto pericolo per la salute e l’incolumità dei ragazzini, in ragione degli effetti dannosi che gli alcolici causano ai giovanissimi” aggiungono dalla Questura. Non solo: “il locale in questione era stato controllato lo scorso mese di aprile dagli agenti della Questura che avevano identificato all’interno numerosi avventori con precedenti di polizia e denunce per reati in materia di stupefacenti, contro la persona, contro il patrimonio, così come verificatosi anche in altri precedenti controlli“. Di qui la sospensione della attività per 45 giorni.