Cartoline d’estate di Monza: come eravamo nel 1993

Quarta puntata di un viaggio attraverso le estati del passato. Diversi? Uguali? Ecco cosa raccontavano le cronache del Cittadino 30 anni fa.
Estate 1993 a Monza
Estate 1993 a Monza

Basterebbe una sola parola per descrivere l’atmosfera che si respira nell’estate del 1993: Tangentopoli. Monza, come il resto d’Italia, è scossa dalle inchieste che, sull’onda dell’arresto di Mario Chiesa a Milano il 17 febbraio 1992, scaturiscono dai molteplici filoni di “Mani pulite” e rivelano la portata della corruzione nella pubblica amministrazione.

Sono parecchi i processi in cui sono imputati ex assessori e personaggi di spicco della Dc e del Psi: gli imprenditori, scrive il Cittadino, sono stati costretti a pagare le “stecche” per costruire sull’area Cambiaghi, sull’area Taneda e alla Philips. Sui banchi del Tribunale ci sono anche gli amministratori che, con le loro scelte e le tangenti da mezzo miliardo di lire sull’acquisto di macchinari, hanno fatto fallire la Centrale del latte e che, si legge il 10 giugno, portano a una richiesta di risarcimento da 16 miliardi di lire. Sono, invece, già in carcere i titolari di aziende che operano nel settore dei rifiuti.

Monza, come eravamo nel 1993: Tangentopoli e la prima giunta leghista

Estate 1993 a Monza
Estate 1993 a Monza

I partiti hanno pagato caro la condotta illecita di alcuni loro esponenti di spicco: alle elezioni del novembre ’92 la Lega Nord ha ottenuto un clamoroso 32% e, con il sindaco Aldo Moltifiori guida una giunta in cui siedono i Verdi e che, almeno per qualche mese, può contare sul supporto esterno del Pds.

La voglia di voltare pagina dei bossiani si percepisce dalle scelte in campo urbanistico: l’amministrazione affida a Leonardo Benevolo l’incarico di redigere il nuovo piano regolatore. In giugno il professionista propone una “U tutta verde contro il cemento” ovvero il parco di cintura urbana che consentirebbe di recuperare a verde pubblico 4.700.000 metri quadri di terreni e di cancellare 3.074.000 metri quadri di previsioni residenziali. L’Associazione Industriali è perplessa e, in settembre, la decisione è stoppata dal Comitato di controllo regionale in seguito a un esposto presentato da Alfredo Viganò secondo cui il piano permetterebbe di costruire asili e impianti sportivi nel Parco. Qualche settimana prima, come racconta il Cittadino del 22 luglio, è la Lega a frenare l’urbanista che in consiglio comunale teorizza lo smantellamento dell’autodromo e la demolizione del municipio con l’intento di ripristinare l’antica piazza del mercato.

Estate 1993 a Monza
Estate 1993 a Monza

Monza, come eravamo nel 1993: emergenza rifiuti e la casa di riposo

I primi anni Novanta sono segnati anche dall’emergenza rifiuti: tutti la spazzatura finisce nelle discariche, sempre più sature, e i cittadini volenterosi smaltiscono bottiglie di plastica e carta nei contenitori installati in alcune vie. In questo contesto è salutato come un successo l’aumento dal 4 al 10% della raccolta differenziata grazie al ritiro della carta a domicilio. L’ipotesi di costruire un inceneritore che serva anche altri comuni infiamma gli animi dei monzesi mentre a Sant’Albino gli abitanti insorgono di fronte alla proposta della giunta di scavare una grande vasca in cui, in caso di emergenza, scaricare fino a 10.000 quintali di rifiuti.

Non sono gli unici dibattiti a tenere banco: il programma dell’Opera Pia Bellani di costruire la casa di riposo per anziani in via Lipari è contestato con la raccolta di 500 firme dai residenti di via Pitagora mentre l’amministrazione comunale e le forze sociali si interrogano sulla destinazione più idonea per l’area ex Singer.

Monza, come eravamo nel 1993: ancora omicidi e il giallo “Biberon”

Nell’estate del 1993 i monzesi hanno più di un motivo per essere preoccupati: è il periodo delle stragi di mafia e della guerra in Bosnia. Tanti in città, con iniziative e raccolte di beni a favore delle popolazioni, si mobilitano per la pace.

Sono mesi roventi anche sul fronte della cronaca: a maggio Alessandro Franchini, ventinovenne di Muggiò con problemi psichiatrici, uccide i genitori a fucilate. Negli stessi giorni le forze dell’ordine sgominano una «gang delle rapine» specializzata in assalti alle banche. Si chiude, invece, senza colpevoli il giallo della piccola Gaia Greppi che tre anni prima ha tenuto i monzesi con il fiato sospeso: la neonata, come racconta il Cittadino il 3 giugno, è stata 15 giorni in prognosi riservata per le ustioni alla bocca, all’esofago e allo stomaco provocate dall’acido cloridrico finito nel biberon che le è stato dato all’ospedale Vecchio.

Giugno è funestato da un femminicidio: il ventisettenne Oronzo Turchiarulo uccide la compagna Angela Miccoli, di 24, e tenta il suicidio. Un altro mistero turba l’estate: a inizio luglio in via Boccaccio viene ucciso Vincenzo Vessuto, un fattorino di Gessate, forse durante un tentativo di rapina. Potrebbe, invece, essere legato all’ambiente della tossicodipendenza l’omicidio a metà settembre del trentenne Alfredo Pagana nei giardini della Stazione.

Monza, come eravamo nel 1993: 10 miliardi di Ici tornano ai monzesi

Estate 1993 a Monza
Estate 1993 a Monza

Mentre il Monza è impegnato nell’avvio del campionato di serie B arriva una buona notizia per i contribuenti, da mesi sul piede di guerra contro l’Ici e la tassa rifiuti osteggiata a livello nazionale dal comitato Equitax: l’amministrazione Moltifiori, che poche settimane prima non senza imbarazzo si è raddoppiata i compensi, annuncia la restituzione di 10 miliardi di Ici in quanto ne ha incassati 30 a fronte dei 20 previsti. La paternità dell’idea è, però, rivendicata dal Pds.