Carcere minorile, mozione per migliorare il Beccaria: Alessia Villa porta l’esempio del protocollo di Monza

Il consiglio regionale approva la mozione della consigliera Fdi Alessia Villa per migliorare il carcere minorile Beccaria. Con l'esempio di Monza.
Politica Alessia Villa
Politica Alessia Villa

Sì unanime del consiglio regionale a una mozione della consigliera Fdi Alessia Villa, presidente della Commissione regionale carceri, per prevedere interventi per migliorare gli ambienti e le condizioni di vita all’interno dell’Istituto penale per minorenni Cesare Beccaria.

Carcere minorile, mozione per migliorare il Beccaria: progetti di inclusione sociale e lavorativa

La mozione impegna il Presidente e la Giunta Regionale adintervenire, “con risorse proprie o con risorse messe a disposizione da Cassa delle Ammende”, il più rapidamente possibile per creare un progetto di inclusione sociale, di inclusione lavorativa e di formazione professionale. Richiesto anche l’affiancamento del personale penitenziario con un adeguato numero di mediatori linguistici e culturali.

A sostegno dell’iniziativa Villa ha portato anche l’esempio di Monza, dove un protocollo d’intesa siglato con Assolombarda sostiene la formazione e il lavoro delle persone detenute in un percorso di riabilitazione che può raggiungere il 70% dei casi. Secondo studi (del Sole 24 Ore) infatti solo il 2% torna a delinquere dopo aver svolto un’esperienza lavorativa.

Carcere minorile, mozione per migliorare il Beccaria: «Mozione dopo ispezione in estate»

«La mozione nasce e prende corpo a luglio, dopo l’ispezione in carcere con una delegazione della commissione, durante la quale abbiamo potuto constatare il sovraffollamento, i deficit organizzativi negli spazi abitativi e la carenza di professionisti dell’educazione e di mediatori linguistici e culturali – dichiara Villa – Con questa mozione, abbiamo voluto riportare al centro del dibattito politico le ragioni della civiltà giuridica e quelle costituzionali del reinserimento sociale dei detenuti».

Carcere minorile, mozione per migliorare il Beccaria: il sovraffollamento

Tra i problemi dell’Istituto Beccaria, condiviso con altri istituti di pena compreso quello di Monza, c’è il sovraffollamento. Poi nello specifico anche la mancanza di adeguate figure professionali e educatori necessari per raggiungere un pieno ed effettivo reinserimento sociale o recupero dei detenuti minorenni.

«Il tempo in carcere non deve essere tempo “vuoto” o tempo “perso”. Bisogna investire di più e meglio sulla formazione e sulla crescita delle personalità dei minorenni reclusi – continua Villa – L’importanza della formazione vale per tutte le realtà carcerarie, ma vale sicuramente di più quando parliamo dell’Istituto minorile Beccaria. È necessario, quindi, già all’ interno del carcere, selezionare dei profili, in base alle attitudini e alle capacità personali, così da iniziare un percorso formativo che li porterà poi all’ inserimento nel mondo del lavoro. Tutto questo porterebbe ad una prevenzione della recidiva».

Carcere minorile, mozione per migliorare il Beccaria: a Monza dal 2018 il protocollo d’intesa con Assolombarda e realtà del territorio

Come in Brianza. «Proprio per questo motivo, non posso non citare un esempio dal quale si potrebbe prendere spunto; già dal 2018, sul mio territorio, quello di Monza e della Brianza, Assolombarda ha istituito un protocollo di intesa per la promozione di azioni concrete volte alla formazione e al lavoro per i detenuti con molti enti, associazioni ed altre realtà del territorio – conclude la consigliera – Un ottimo punto di partenza che denota un’apertura del mondo imprenditoriale verso una realtà complessa e poco conosciuta come quella degli istituti di pena. Oltre al mondo dell’impresa, sono tanti i soggetti che potrebbero essere coinvolti, a partire dalle istituzioni locali. Per quest’ ultime, e parlo da ex amministratore di un comune, la digitalizzazione degli archivi potrebbe essere una delle tante attività, da affidare ai detenuti, fornendo così un servizio importante di supporto agli enti territoriali».