Ancora scontri nella casa circondariale di Monza. Tutto è successo nel tardo pomeriggio dell’1 ottobre. Gli agenti in servizio hanno notato dalle telecamere di sorveglianza un acceso diverbio tra un gruppo di detenuti durante il passaggio del vitto all’interno di una delle sezioni comuni aperte, quelle dove è consentito muoversi liberamente per dodici ore al giorno. Di monitor si notavano i compagni di sezione che circondavano un detenuto, tanto da richiedere l’intervento degli agenti. «A quel punto la situazione si è fatta complicata – riferiscono gli agenti della Polizia penitenziaria intervenuti -. Visto il clima di tensione abbiamo chiesto ai detenuti di rientrare nelle celle. I colleghi hanno tentato a quel punto di entrare dal cancello principale del reparto ma sono stati ostacolati da due detenuti che hanno bloccato l’accesso al cancello».
Alta tensione in carcere a Monza: distrutti libreria e televisore
Il protocollo prevede la chiusura delle celle della sezione per contenere la protesta. Ai due detenuti che bloccavano l’accesso del personale se ne è aggiunto un terzo. In cella i tre hanno distrutto quello che capitava a tiro, vani i tentativi degli agenti di Polizia di contenere la rabbia. «A quel punto abbiamo condotto i tre detenuti nella saletta di sezione e anche qui hanno scagliato la loro rabbia contro tutto quello che trovavano, distruggendo la libreria e la televisione. Riportati di nuovo in cella – continuano gli agenti – hanno tentato svariate volte di dare fuoco ai materassi e a ciò che trovavano in stanza, mettendo così a rischio l’incolumità degli altri detenuti e del personale».
Alta tensione in carcere a Monza: indossate attrezzature antisommossa
Una situazione potenzialmente molto pericolosa che non è però fortunatamente degenerata, grazie all’intervento degli agenti della Penitenziaria arrivati a spegnere le fiamme. Il direttore dell’istituto, Maria Pitaniello e il comandante di reparto hanno autorizzato il personale ad indossare le attrezzature antisommossa per difendersi dai tre detenuti che nel frattempo stavano minacciando gli agenti con armi rudimentali e pezzi di ceramica.
Alta tensione in carcere a Monza, i sindacati: “Perplessi dalla vigilanza dinamica”
«Alla fine i tre sono stati allontanati dal reparto e ci auguriamo che vengano trasferiti il prima possibile in altri istituti – spiega Leo Beneduci, segretario generale del sindacato Osapp -. Questo ennesimo episodio solleva nuove perplessità riguardo la vigilanza dinamica, dove sempre più spesso i detenuti più prepotenti assoggettano i più deboli con continue violenze e minacce anche verso gli agenti della Polizia penitenziaria». Ingenti i danni lasciati dai tre detenuti. «Sconvolge l’inerzia non solo dell’amministrazione centrale ma anche di quella periferica davanti a gravissimi eventi che espongono a rischi allarmanti tutto il personale che opera nelle sezioni».