Scoppia una rivolta nel carcere di Monza: appiccato un incendio dentro a una cella

Uno scorcio del carcere di Monza
Uno scorcio del carcere di Monza

Gli stessi agenti della Polizia penitenziaria della casa circondariale di Monza hanno definito “scene di ordinaria follia” quanto successo nella serata di martedì 2 agosto all’interno dell’istituto. Tutto è successo in pochi minuti, in un crescendo di tensione e violenza. All’origine dell’ennesimo episodio di rivolta c’è stato il gesto di protesta di un detenuto che per futili motivi – come riferiscono gli agenti del carcere – ha appiccato un incendio all’interno della propria cella. Fortunatamente il tempestivo intervento degli agenti ha evitato che il fumo e le fiamme si diffondessero.

Rivolta in carcere a Monza: minacce al personale del penitenziario

La confusione creata all’interno della sezione ha fornito a un gruppo di detenuti l’occasione per creare scompiglio. «Hanno cominciato a battere le grate con bastoni, stoviglie e altri oggetti, pretendendo di uscire dalle celle – riferiscono gli agenti in servizio -. Nonostante le minacce subite, e non essendoci i presupposti per l’apertura delle celle, il personale è riuscito a contenere la confusione e a non cedere alle provocazioni». Quando sembrava che la situazione fosse di nuovo sotto controllo un altro detenuto della medesima sezione ha cominciato a procurarsi tagli e ferite in tutto il corpo, ricoprendosi completamente di sangue. Gli agenti lo hanno fermato e mentre lo portavano verso l’infermeria per le medicazioni il detenuto ha estratto una lametta, e con questa ha minacciato gli operatori presenti sul posto.

Rivolta in carcere a Monza: la reazione della polizia penitenziaria

«L’intento del folle gesto era quello di convincere gli agenti ad aprire le celle ai detenuti della sezione. Il personale a mani nude e senza mezzi adeguati, con freddezza e professionalità, attraverso un lungo dialogo intrattenuto con il detenuto ferito, è riuscito a riportare la situazione alla normalità», commenta Leo Beneduci, segretario generale Osapp. «La situazione in tutte le carceri italiane è fuori controllo – continua il segretario dell’Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria – Fatti come quelli accaduti a Monza sembrano architettati da una regia esterna. Il principio rieducativo della pena è utopia. Non si contano più i danni recati a suppellettili e mobili delle varie carceri, creando un danno enorme alle casse dello Stato. Stiamo ancora attendendo le nuove norme di intervento che il capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria ha promesso di promulgare».