Ancora tensione nella casa circondariale di Monza: l’Osapp parla di «giornata di follia»

Nel pomeriggio di giovedì 11 agosto, si è verificata una dura presa di posizione dei detenuti di una sezione, placata solo dall'intervento del dirigente dell'istituto. Esasperati i sindacati degli agenti di polizia
L’ingresso della casa circondariale di Monza
L’ingresso della casa circondariale di Monza Repertorio

È ormai un bollettino quasi quotidiano la cronaca delle aggressioni e violenze all’interno della casa circondariale di Monza. L’ultimo episodio risale all’11 agosto. A quanto riferiscono gli agenti della polizia penitenziaria, intorno alle 15 i detenuti di una sezione del padiglione destro dell’istituto hanno sollevato una vigorosa protesta, rifiutandosi di rientrare in cella e pretendendo di parlare con i vertici dell’istituto. «Hanno iniziato a colpire più volte il cancello di ingresso della sezione fino a romperlo -raccontano gli agenti presenti sul posto-. I detenuti si sono poi posizionati davanti al cancello, per bloccare l’accesso al personale e agli operatori».

Casa circondariale: gli agenti supportati dai superiori


Una situazione di grande tensione, tanto che in sezione sono arrivati in supporto agli agenti l’ispettore di sorveglianza generale e il coordinatore di reparto. A lungo gli agenti e i superiori presenti hanno cercato di riportare i detenuti alla calma, senza però riuscire a placare gli intenti della protesta. «A questo punto i detenuti hanno preteso di parlare immediatamente con il comandante e il direttore dell’istituto, Maria Pitaniello, avvertendo con toni aggressivi che, in caso contrario, avrebbero spaccato tutto. Sono arrivati anche a minacciare i presenti urlando: “Vi ammazziamo tutti, qui comandiamo noi». Dopo una lunga trattativa condotta dal personale di sezione e da un sottoufficiale, una delegazione composta da una quindicina di detenuti è stata condotta in una sala polivalente, alla presenza del dirigente del carcere. Un colloquio durato all’incirca due ore, al termine del quale i detenuti hanno accettato di rientrare senza più protestare all’interno delle loro celle. Nel frattempo, però, in un’altra sezione dal lato opposto del carcere, un altro gruppo di detenuti era protagonista di una lite.

Casa circondariale: l’esasperazione dell’Osapp


«È stata una ennesima giornata di follia dentro il carcere di Monza -commentano i rappresentanti sindacali dell’Osapp (Organizzazione sindacale autonoma Polizia penitenziaria)- e ancora una volta solo grazie alla professionalità e all’esperienza degli agenti di polizia si è potuto evitare il peggio». A causa della rivolta e non potendo smontare dal turno, alcuni degli agenti coinvolti nel tentativo di sedare la protesta sono rimasti in servizio per ben 12 ore. «Chiediamo l’immediato allontanamento dei detenuti rivoltosi -aggiungono i rappresentanti dell’Osapp-: tenere in istituto possibili cospiratori in reparto può causare un serissimo rischio di ulteriori proteste nel breve futuro. Pretendiamo che vengano applicate querele e regimi particolari per punire i responsabili». Attualmente sono circa 577 i detenuti ristretti nell’istituto monzese, mentre gli agenti operativi sono 306, un terzo in meno rispetto all’organico completo, dovuto al periodo estivo.

Casa circondariale: i vertici sono al lavoro

Interpellata nel merito delle problematiche che si stanno ripetendo con sempre maggiore frequenza, Maria Pitaniello, direttrice della casa circondariale, ha sottolineato di non essere autorizzata a rilasciare dichiarazioni, assicurando comunque che «stiamo lavorando».