A Monza 98 giorni per vendere una casa, in Lombardia fa meglio solo Milano (55)

Un dato che la proietta sotto la media delle “grandi città”, 104 giorni, a conferma di quanto, all’ombra dell’arengario, le case siano richieste e desiderate
Il mercato immobiliare in Brianza cresce, come se un decimo di Monza fosse in vendita

In tutta la Lombardia solo Milano fa meglio, 55 giorni. Tanto (anzi, poco, pochissimo) occorre mediamente a un proprietario della metropoli per vendere un appartamento. E con i prezzi, altissimi, da record, che conosciamo.

E a Monza? Qualcuno in più, ma non poi così tanti: 98 giorni. Un dato che la proietta sotto la media delle “grandi città”, 104 giorni, a conferma di quanto, all’ombra dell’arengario, le case siano richieste e desiderate (spesso, ancora una volta, da milanesi). Staccata, 112 giorni, c’è Bergamo, 106 a Lodi, 135 a Brescia, 127 a Lecco e addirittura 172 giorni a Como. Il record (negativo) spetta a Mantova, 189 giorni.
La media per quanto concerne l’hinterland delle grandi città è di 138 giorni mentre è di 130 per i capoluoghi di provincia (come Monza appunto). I dati di riferiscono a gennaio e sono stati diramati dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa.

A Livello nazionale svetta Bologna con 50 giorni in media

A livello nazionale i 104 giorni mediamente necessari per vendere una abitazione nelle “grandi città” rappresentano il minimo storico toccato negli ultimi dieci anni (nel 2013 ne occorrevano in media 180), con un miglioramento di 10 giorni rispetto a un anno fa. Bologna e Milano si confermano le città più veloci, addirittura 50 gironi nel capoluogo emiliano.

Primo trimestre 2023: prezzi in crescita e aumento dei tassi fanno crollare le vendite

C’è da dire tuttavia che il mercato immobiliare italiano, sempre da analisi Tecnocasa, ha chiuso i primi tre mesi del 2023 in frenata con un calo dei volumi dell’8,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Tra le città che hanno subito una maggior frenata ci sono proprio Bologna e Milano con quest’ultima che registra una flessione del 22,9%. Il perché è presto detto: si tratta delle due metropoli che negli ultimi anni avevano registrato l’aumento dei prezzi più importante, rispettivamente con +8,1% e +6,6% in base ai dati dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa.

La combinazione di prezzi in crescita e aumento dei tassi sui mutui ha portato a un ridimensionamento dei volumi”. Un calo significativo si registra sulle nuove costruzioni -19,8%, nel periodo considerato. Le soluzioni esistenti invece, hanno registrato un calo del 7,2%. Al contrario, le città non capoluogo hanno registrato un ribasso inferiore rispetto ai capoluoghi invertendo il trend del 2022, forse per i prezzi più accessibili, ma le trattative sono più lunghe.