Sono partiti lunedì per Parigi i ragazzi di PizzAut, la prima pizzeria in Italia completamente gestita da ragazzi con autismo. Insieme a Nico Acampora, il fondatore di questa realtà con sede a Monza e Cassina de’ Pecchi, hanno raggiunto nella giornata di martedì la sede dell’Unesco per sostenere la candidatura della Cucina Italiana a Patrimonio dell’Umanità.
PizzAut a Parigi per sostenere la cucina italiana all’Unesco, il team in viaggio con un messaggio di inclusione
Il team di pizzaioli in trasferta (Matteone, Andrea, Lorenzo e Letizia) hanno cucinato e servito “la pizza più buona della galassia conosciuta”- come la definiscono loro – in occasione del “Work Inclusion: Talents and Skills in Italian Cuisine”, in programma all’UNESCO Restaurant di Parigi.
Con la loro presenza a Parigi rendono omaggio non solo alla cucina italiana, ma portano un concreto messaggio di inclusione, competenza e valore sociale.
L’evento parigino, organizzato dalla ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, vede PizzAut protagonista in un contesto che riunisce altre significative realtà italiane che operano nel settore del food e dell’inclusione sociale.
PizzAut a Parigi per sostenere la cucina italiana all’Unesco, nel 2024 all’Onu e al G7 di Assisi
Non è la prima volta che i ragazzi di PizzAut volano all’estero. Nel 2024 sono intervenuti a giugno alla sede dell’ONU a New York e hanno servito le loro pizze ai grandi della terra in occasione del G7 di Assisi l’autunno seguente. «Il loro lavoro – commenta il fondatore Nico Acampora – dimostra la loro capacità di superare confini e barriere e di essere ambasciatori credibili, eppure incredibili, dell’Italia nel mondo».
La storia di PizzAut incarna perfettamente i valori che Unesco promuove, mostrando come il cibo possa essere un veicolo di integrazione, inclusione e un’espressione autentica della cultura di un popolo.
«Siamo immensamente orgogliosi di portare la nostra storia e il nostro messaggio a Parigi, in un evento così prestigioso organizzato dalla Ministra Locatelli che ringraziamo con il cuore – prosegue il fondatore di PizzAut – i nostri ragazzi, con la loro passione e il loro impegno, dimostrano che la cucina italiana è inclusiva, accogliente e capace di unire. Sarà un onore per noi preparare le nostre pizze per contribuire a far riconoscere la nostra cultura gastronomica patrimonio dell’umanità».