Boxe, Mosquito Lorusso: “Il primo match in cui ho avuto paura, ora punto al titolo mondiale”

Il pugile di Besana racconta al Cittadino i giorni difficili prima e dopo la perdita del titolo europeo, ma si dice pronto al riscatto.
Lorusso sul ring a Monza
Lorusso sul ring a Monza

Ha resistito sul ring per 12 riprese, nonostante la frattura alla mano sinistra, dimostrando ancora una volta di avere la tempra dei grandi campioni. Il pugile besanese Alessio Lorusso è uscito sconfitto, ma a testa alta, dall’incontro con il britannico Thomas Essomba.

A due settimane dal match all’Arena di Monza, in cui ha lasciato il titolo europeo pesi Gallo, ha metabolizzato la sconfitta ed è pronto a rialzarsi, non prima però di aver completamente risolto il suo problema alla mano sinistra. Già a novembre gli era stata diagnosticata una frattura con edema osseo alla mano. Problema che si è poi ripresentato 11 giorni prima del tanto atteso match contro il 35enne Essomba.

Mosquito Lorusso: i giorni duri prima e dopo il match

«Sono stati giorni duri, sia quelli che hanno preceduto il match, sia quelli successivi. Ora che ho metabolizzato il tutto, posso ammetterlo, ho ragionato da ragazzino. Tutti mi sconsigliavano di combattere, ma non me la sono sentita di rinunciare a salire sul ring, sia per il rispetto dei tantissimi tifosi che avevano già comprato i biglietti, sia perché ho investito tanto, anche a lato economico, per la preparazione per quel match. So di aver dato tutto sul ring. Per questo, la sconfitta è stata meno amara rispetto alle precedenti», ha riferito Mosquito  (questo il soprannome del pugile brianzolo), confidando di essere salito sul ring già convinto di non avere chance.

«Il giorno dell’incontro l’ho vissuto proprio male. Mi sono anche sfogato sul cibo, cosa che non faccio mai, soprattutto prima di un incontro. E sono stato male. Sicuramente anche il mio malessere a livello mentale ha condizionato l’esito del match, ma il dolore alla mano era davvero troppo forte. Sentivo scosse continue e tanto dolore. È stato il primo incontro in cui ho avuto paura, sia per la mia salute, sia per la mia prestazione. A posteriori, ho anche realizzato di aver sbagliato l’impostazione dell’incontro, incentrandola solo sull’attacco e non sulla difesa. Ma dopo ogni caduta, l’importante è sapersi rialzare e io ce la sto mettendo tutta», ha raccontato il pugile 27enne, nato a Como, cresciuto tra Macherio e Giussano e residente da 6 anni a Besana.

Mosquito Lorusso: il ritorno, il titolo mondiale, le nozze

La diagnosi al termine del match non è stata delle migliori: frattura con plurimo edema osseo. Ma, secondo le stime dei professionisti, il problema sarà risolto in alcuni mesi di completo riposo. «A settembre tornerò più forte di prima. Perdendo il titolo europeo non ho perso tutto. Sono ancora in classifica. Voglio puntare ancora più in alto. Se la salute me lo permetterà entro fine anno punterò al titolo mondiale o intercontinentale, e questa volta andrò a prenderlo con due mani. La salute viene prima di tutto».

In questi mesi di riposo, Lorusso si concentrerà su un altro suo importante progetto: convolare a nozze con la sua fidanzata Federica. «Ci sposeremo in comune a Besana».