Sul manifesto funebre la sua foto e un pallone da basket. È morto a Schio Dante Carzaniga e nei giorni scorsi il mondo della pallacanestro femminile si è stretto nel saluto al coach che era nato in Brianza, ad Arcore, e poi aveva lasciato un segno importante su diverse panchine in Italia. A partire da Villasanta, però al maschile agli albori della carriera, e il Team ’86 l’ha ricordato “con profondo dolore” unendosi alla famiglia “in un caloroso abbraccio” per “un allenatore che ha lasciato un segno indelebile con la sua esperienza e competenza sul parquet del PalaVilla“.

Basket: il saluto a Dante Carzaniga, la carriera da Como a Schio alle Olimpiadi di Atlanta 96
I funerali si sono svolti alla fine della scorsa settimana a Schio, dove si era stabilito da tempo. Lì aveva allenato negli anni ’90, per sei stagioni, rilanciando la parabola vincente della Famila dopo una retrocessione: nel 1996 con lui vinse la prima Coppa Italia, la prima di sedici che ne fanno un record. Vinse contro la Pool Comense con cui l’anno precedente, nel 1995, aveva giocato la prima finale scudetto della storia. Una storia di prime volte in Veneto, per destino contro quello che era stato il passato sulla panchina comasca (per quattro stagioni dal 1985). La Famila, che è diventata una delle squadra simbolo del basket tricolore anche in Europa, lo ha salutato con un cuore arancione.
Nell’anno della Coppa Italia era stato anche assistente dell’Italia femminile alle Olimpiadi di Atlanta (Italia ottava, oro agli Usa e prima vittoria azzurra ai Giochi).
Carzaniga aveva spiccato il volo nella pallacanestro femminile dalla Geas di Sesto San Giovanni: “Dante è stato allenatore del GEAS nella stagione 83/84, reduce da alcune esperienze nel maschile in Brianza, quando la società militava in serie A. Nativo di Arcore, Dante ha impresso il suo nome nell’albo storico degli allenatori grazie alla prima finale scudetto del Famila Schio ed alla prima Coppa Italia vinta dalle venete. Ha annoverato a palmares anche l’esperienza alle Olimpiadi di Atlanta 1996 come assistente al coach Riccardo Sales“, lo ha ricordato la società.
Basket: il saluto a Dante Carzaniga, il “secondo compleanno” dopo l’ictus
Nato il 16 gennaio 1953, è morto alla vigilia di quello che aveva definito il suo “secondo compleanno“: nel 2008 Carzaniga era stato colpito da un ictus che lo aveva costretto a tre mesi di coma in ospedale.
Il 23 marzo del 2009 era tornato sulla panchina del San Bonifacio in Serie A2, proprio come nei quattro anni prima del malore: “È passato un anno dall’ictus, dalla mia morte. È passato tutto molto velocemente, dopo tre mesi di coma sono tornato a casa e ora sono di nuovo qui, dove avevo lasciato la mia squadra. Sto ricominciando a vivere, la settimana scorsa mi sono ”allenato” coi miei amici quarantenni di Schio, dove abito. Vado spesso al palazzetto a vedere il Famila: le prime volte sono state bellissime e drammatiche. Tornare in panchina è stato come rinascere“, aveva raccontato all’ufficio stampa della Geas in un comunicato che è stato ricondiviso con affetto dal Team 86 Villasanta.