Atletica, il bilancio dei Mondiali di Tokyo: l’Italia, Tortu e Jacobs, i nuovi leader

L'atletica italiana ha fatto il bilancio della partecipazione ai Mondiali di Tokyo. Certamente positivo, con riflessione su Tortu e Jacobs.
Mondiali di Tokyo Filippo Tortu - foto Grana/Fidal
Mondiali di Tokyo Filippo Tortu – foto Grana/Fidal

Senza una corsia azzurra nella 4×100 che domenica ha chiuso i Mondiali di Tokyo di atletica leggera (sulla pista che fu d’oro a cinque cerchi nell’estate 2021). Con sette medaglie che migliorano il miglior bottino che risaliva a Goteborg ’95 e un sesto posto al mondo, su 198 nazioni in gara, grazie a 62 punti e 15 finalisti (primi otto posti). Senza comunque dimenticare che l’Italia da due edizioni è campione d’Europa squadre (nel 2025 con Tortu capitano).

Atletica, il bilancio dei Mondiali di Tokyo: le medaglie e i risultati

Calato il sipario, l’atletica italiana ha fatto il bilancio della partecipazione iridata: positivo secondo i vertici e lo staff tecnico. Certamente positivo, anche se a questo giro il team ha raccolto molto dalle pedane e dal mezzofondo, niente dalla pista veloce. Bilancio dello sprint: Marcell Jacobs e Zaynab Dosso in semifinale sui 100 metri.

Bilancio generale: splendido oro nel lungo all’ultimo salto con personale per Mattia Furlani, classe 2005 e tanto talento ancora da coltivare con mamma Kathy Seck; ultimo tentativo d’argento per Andrea Della Valle nel triplo (classe 99, con personale); doppia medaglia per Nadia Battocletti, “straordiNadia” con l’argento sui 10mila metri e il bronzo sui 5mila (dietro al Kenia); argento per Antonella Palmisano nella 35 km di marcia (ritirata nella 20 km); conferma di bronzo per Leonardo Fabbri nel getto del peso e bronzo per Iliass Aouani nella maratona maschile, dopo l’oro europeo.

Ma anche Matteo Sioli, classe 2005 e ottavo al mondo nel salto in alto alla prima volta tra i “grandi”, Sara Fantini settima nel lancio del martello, Francesco Pernici (2003) a un soffio dalla finale degli 800 metri, il record italiano di Edoardo Scotti sui 400 metri, Sveva Gerevini tredicesima nell’eptathlon a conclusione di un percorso di recupero iniziato a marzo con un’operazione al tendine d’Achille.

Atletica, il bilancio dei Mondiali di Tokyo: «Non posso pensare alla velocità senza Jacobs e Tortu», dice La Torre

Nella soddisfazione, perché “quello che è successo qui aumenterà l’attenzione per l’atletica”, è stata inevitabile una riflessione sul futuro del doppio campione olimpico ed europeo Jacobs e di Filippo Tortu che alla vigilia ha accusato un problema muscolare che per la prima volta l’ha tenuto fuori dai giochi: fuori subito sui 200 e soprattutto non schierato in staffetta.

«Da tifoso, ancora prima che da direttore tecnico, non posso pensare a una velocità italiana senza Jacobs e Tortu il prossimo anno», ha commentato il direttore tecnico Antonio La Torre nella conferenza stampa finale.

«Consistenza, profondità e futuro – ha analizzato – Se l’Olimpiade di quattro anni fa a Tokyo era stata l’ispirazione, adesso ci sono due nuovi leader come Furlani e Battocletti per fungere da stimolo agli eroi feriti che non vogliono arrendersi. Un campione Mattia che ha marcato il territorio nel lungo e Africa contro Nadia nel mezzofondo, impensabile fino all’anno scorso. L’Italia conferma il ruolo di leader tra le nazioni europee, ma siamo ambiziosi e vogliamo avvicinarci agli Stati Uniti che qui hanno lanciato un messaggio inequivocabile in vista dei Giochi di Los Angeles 2028».

Atletica, il bilancio dei Mondiali di Tokyo: l’annus horribilis della velocità

E poi: «La partecipazione entusiastica di Marcell Jacobs alla staffetta dice tanto, anche se siamo di fronte a una riflessione profonda che riguarda la sfera umana di chi si trova di fronte a una scelta di vita importante, bisogna aspettare che maturi la decisione e il percorso va rispettato, ma sono rimasto colpito dalla sua serenità interiore. È rara la sua onestà nei confronti di se stesso e degli altri, ci sta pensando da più di tre mesi, ma credo che la sua presenza in campo da leader vero ci potrebbe aiutare tanto nel passaggio generazionale. Non abbiamo un altro Jacobs, al maschile non c’è un corrispettivo della quindicenne Kelly Doualla con quelle potenzialità. È un ‘annus horribilis’ nella velocità per una concomitanza di infortuni, senza quell’imprevisto la 4×100 sarebbe andata in finale».

«Quello che è successo qui aumenterà l’attenzione per l’atletica – ha concluso – Per il futuro dovremo incrementare ulteriormente le misure di prevenzione degli infortuni e gli aspetti metodologici, anche con l’intelligenza artificiale, e affrontare il tema del caldo per l’aumento della temperatura, non tanto il giorno della gara ma ogni giorno in allenamento. Intanto siamo già proiettati verso i grandi eventi della prossima stagione, dai Mondiali indoor di Torun agli Europei di Birmingham: è un cantiere di lavori sempre aperto».

Atletica, il bilancio dei Mondiali di Tokyo: «Per Tortu il peso che hanno i campioni»

«Marcell Jacobs si vuole ritirare? Sono cose che si dicono quando si è arrabbiati, lo derubricherei a sfogo – ha commentato il presidente federale Stefano MeiCome Tamberi, potrà arrivare fino ai Giochi di Los Angeles ma dovrà capire come muoversi, gli ultimi mesi senza allenatore al fianco gli hanno tolto qualcosa. Non può essere che finisca così, deve trovarla lui la forza. Ci siamo messi a disposizione e non c’era la volontà di imporre niente, credo che ci sia ancora una risorsa per l’atletica italiana. Filippo Tortu si porta sulle spalle il grande risultato ottenuto da giovane, ma è il peso che devono portare i campioni: penso che anche lui sia recuperabile, dovrà fare delle scelte».

L'autore

Primo articolo sul Cittadino nell’ottobre ’95, sull’atletica leggera.
Giornalista professionista dal 2003, redattrice dal 2006: alla guida dell’informazione online della testata che ha fatto la storia di Monza e Brianza. Scrivo di tutto, ma preferisco storie, sport (quelli che vengono definiti “altri”), musica e le curiosità. Chi vuole trovarmi mi cerchi pure al Forum quando gioca l’Olimpia. Insieme a mio figlio. Tradizione di famiglia.

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