
Che poi, per disegnare un fumetto standard, un Dylan Dog per intenderci, ci vuole un anno. “Meglio venti mesi, a dire il vero“, racconta Lola Airaghi, fumettista, artista, monzese per scelta, che fa parte della scuderia Bonelli e che da tanti anni infila matita e pennelli sulla carta per illustrare l’immaginazione di tante storie che sono passante sotto gli occhi di tante, tante persone.
Professionista del fumetto e molto di più, ci sarà anche lei sabato e domenica (18-19 gennaio, Opiquad Arena, cioè il palazzetto dello sport di viale Stucchi a Monza, monzacon.com) al debutto di MonzaCon, la fiera-salone che ha voglia di proporre qualcosa di riconoscibile e allo stesso tempo innovativa nel mondo delle manifestazioni dedicate al mondo di fumetti, fantasy, manga, cultura pop, molto altro. Gli illustratori e fumettisti ospiti hanno scelto di incrociare, data la location, sport e fumetto. L’idea è del fumettista Pasquale Frisenda, che ricordava le divise della nazionale di calcio del Belgio ispirate a Tin Tin, fumetto di culto in un Paese in cui i fumetti sono un culto. Lola Airaghi ha scelto Bebe Vio. E di conseguenza chi con superpoteri li ha messi a disposizione di altri. “In lei vedo la determinazione sugli obiettivi, quelli anche di Wonder Woman: che non approfitta dei poteri sulla Terra per sé, ma li mette a disposizione di altri. Quello che fa Bebe, che non si accontenta dei suoi successi, ma cerca di essere un esempio per gli altri. Che li usa, sì, ma al servizio delle persone”.
Verso MonzaCon: Lola Airaghi racconta il suo manifesto

Un super poter lo ha anche Lola Airaghi: fumettista, squadra Bonelli editore (ma ha fatto molto di più), è passata per le pagine e le copertine di Dylan Dog, Legs Weaver, Morgan Lost, Brendon e Zagor, con un’indole dichiaratamente gotica. Nel cuore ha la scuola francese, nei fatti ha nelle mani la migliore scuole italiana. Ha firmato peraltro il manifesto di MonzaCon, una miriade di bambini che non sono che l’alter ego di altrettante passioni a fumetti (in fondo all’articolo la soluzione, postata in queste settimane dall’autrice). “La condivisione della lettura – racconta – Un tempo il bello era leggere il fumetto e poi mettersi a raccontarlo agli altri e condividerlo” così che la passioni passassero di mano in mano, di occhi in occhi, “per poi passare allo scambio, al racconto. Sarebbe ancora bello che i bambini e i ragazzi pensassero al fumetto in questo modo, immaginando di passarsi storie e racconti tra loro: è così che ho immaginato il manifesto per MonzaCon” che è pieno di personaggi dei fumetti e che Lola Airaghi, nei giorni scorsi, ha trasformato in un “indovina chi?” che riproponiamo in questa pagina: ogni può provare a scoprire quanti personaggi conosce.
Deve averle occupato tanto, tanto tempo dal momento che racconta come un albo standard di Bonelli editore (Dylan Dog e tanti altri, per intendersi) richieda “un anno almeno, meglio venti mesi” per essere portato a termine. “L’importante è avere la storia completa, inizio, svolgimento e fine. Così si riesce a disegnare storie incisive, in cui puoi portare il lettore dove vuoi che le emozioni arrivino”.
Lola Airaghi ha iniziato al Corriere dei Piccoli, poi è finita a Bonelli quasi per caso: ha fatto tante cose, ma quello resta il suo campo d’elezione. “Il futuro? Sì, un personaggio che sento mio. Tutto mio”. Di più non dice: ma probabilmente nel suo futuro c’è qualcosa di sorprendente. E la sorpresa non aspetterà molto.
Verso MonzaCon: Tommaso Bianchi e il pianeta Marvel
Tommaso Bianchi è un matita eclettica: nel suo repertorio ci sono i volumi per “Le storie” di Bonelli editore così come Barbarella, il crime e il fantasy, poi tra i tanti anche Silver Surfer e Daredevil. Già, perché da qualche anno ha fatto il grande salto oceanico ed è diventato disegnatore anche per Marvel.

«Ho iniziato nel mercato Usa con Dynamite Entertainment su Barbarella e poi con la miniserie King Kong-the great war mentre lavoravo in Sergio Bonelli editore per Dragonero e sperimentavo, passavo al disegno interamente digitale. Sentivo che era anche il momento di propormi in Marvel: ha funzionato, è piaciuto lo stile e mi hanno dato subito da lavorare». Non ci gira attorno: «È magnifico: imposto le tavole con griglia sia standard che dinamica, cosa che mi lasciavano fare anche in Dragonero, e utilizzo il mio stile di disegno coi grigi. Ecco le consegne sono belle tirate: bisogna trovare un compromesso tra qualità e tempo. Ho un bel ricordo tra l’altro della mia prima pubblicazione in America: un mio amico era ad Albouquerque e ha trovato il mio primo fumetto in New Mexico davanti l’autolavaggio di Walter White (il personaggio della serie Breaking Bad, ndr) a 9.000 km di distanza e mi ha mandato subito la foto. Emozionante: pubblicazione intercontinentale».
Bianchi ha iniziato la carriera con un maestro d’eccezione: Corrado Roi. «Che mi ha sempre detto di cambiar lavoro – ride – Mi ha insegnato a curare la linea modulando lo spessore e vedere il fumetto più graficamente che come disegno. Questa cosa mi ha aiutato a capire meglio negli anni come affrontare e gestire le vignette». E, forse, anche a coltivare molti generi. « Ci sono disegnatori specializzati in un genere che si dedicano solo a quello, altri più versatili. Solitamente editor e case editrici scelgono lavori più consoni allo stile del disegnatore. Non è scontato che un disegnatore che adora il fantasy poi disegni fantasy per dire. Spesso accade che per motivi lavorativi si accetta di tutto e si fa esperienza in più campi».
Infine l’illustrazione creata per Monza: «Volevo unire nona e decima arte (fumetti e videogiochi, ndr) con lo sport. Quindi Chun Lee», personaggio del gioco Street Fighters, era perfetta: quando l’arte incontra i pixel… picchiaduro!» conclude.
Verso MonzaCon: Pasquale Frisenda e il capolavoro di Buzzati
Nel 2024 ha firmato un capolavoro: la graphic novel di “Il deserto dei Tartari” di Dino Buzzati, sceneggiata da Michele Medda, costata quattro anni di disegni, ricerche, attenzioni, letture. Pasquale Frisenda lo racconta così: «Lo sviluppo di quel progetto è stato molto particolare, per tanti versi per me anche inedito, cioè mi ha richiesto una ricerca decisamente approfondita, ben oltre quelle fatte per precedenti impegni. Non è stato semplice raffigurare e dare corpo a un racconto che fa dell’astrazione la sua forza e da cui deriva il suo fascino, quindi si trattava di andare cauti e ponderare molto bene le scelte da compiere».
Occorrevano poi molti elementi simbolici, «che ho cercato di elaborare graficamente attraverso precisi elementi iconografici per rappresentare il trascorrere del tempo e lo stato emotivo dei personaggi», da cui i dettagli che riempiono le tavole costituendo «una “narrazione parallela”, che affianca e sostiene quella principale. Il tutto non risulta mai invadente, ma spetterà all’occhio dei lettori cogliere questi elementi e alla loro curiosità andare poi a fare una ricerca ulteriore per capirne completamente i significati».
Fumettista precocissimo, si iscritto alla Scuola del fumetto di Milano a 15 anni. Non è così strano, dice, «ma di certo ci deve essere un interesse verso quella professione e ovviamente anche una qualche predisposizione per il disegno. Io da ragazzo ho sempre avuto una forte passione verso il fumetto e ho sempre disegnato tanto e volentieri, quindi scegliere quell’indirizzo mi è sembrato naturale. Il mio esordio nel mondo del fumetto è arrivato presto, intorno ai 19 anni, quindi appena conclusa la scuola del fumetto che avevo frequentato, ovvero quella del Castello Sforzesco di Milano». Quindi è arrivata la prima storia sulla rivista di fantascienza “Cyborg”, “Ken Parker Magazine” e quindi il mondo Bonelli (Magico Vento, Tex, Deadwood Dick) e collaborazioni anche con editori francesi.
«Perché Sinner? Pensare a lui e a Mister Fantastic dei Fantastici 4 è stata una cosa immediata, per come sembra riuscire ad arrivare in ogni parte del campo con sorprendente rapidità».

Verso MonzaCon: la spiegazione del manifesto di Lola Airaghi
Eccoli qua: Lola Airaghi nelle ultime settimane ha giocato con i suoi follower sui social al riconoscimento dei personaggi che ha scelto per il fumetto – bambini che rappresentano ciascuno un personaggio dei fumetti. Qui la soluzione che ha poi fornito.

1 Wolverine
2 Paperinik
3 Dick Tracy
4 Lupo Alberto
5 Diabolik
6 Superman
7 Sturmtruppen
8 Harley Quinn
9 Flash
10 Astro Boy
11 Batman
12 Tin Tin
13 The Yellow Kid
14 Braccio di Ferro
15 Asterix
16 Corto Maltese
17 Thor
18 Death Note
19 Tex
20 Zagor
21 L’incredibile Hulk
22 Batman
23 Shanghai Devil
24 Batman
25 Batman
26 Batgirl
27 Rockteer
28 Death
29 Peanuts
30 Mafalda
31 Detective Conan
32 Deadpool
33 Dragon Ball
34 Ranma 1/2
35 Harley Quinn
36 Wonder Woman
37 Zerocalcare
38 I diari della Speziale
39 One Piece
40 Calvin e Hobbes
41 L’Uomo Ragno
42 Wanda Vision
43 Fantastici Quattro
44 Fantastici Quattro
45 Hunter x Hunter
46 Topolino
47 Dylan Dog
48 Morgan Lost
49 Brendon
50 Flash Gordon
51 Valentina
52 Spy x Family