“Mille sogni buttati da mille finestre: ma guarda che sei grande, non che vali niente”. Perché è inevitabile diventare adulti, ma non obbligatorio smettere di sognare, di credere, di immaginare cosa farsene della propria vita. Senza accontentarsi, da una parte, senza rinunciare a un futuro diverso. Ne sono convinti i Cartapesta, un progetto musicale che dopo l’esordio al termine della scorsa estate arriva ora con un secondo singolo pubblicato venerdì 4 giugno: è “Quello che si perde”.
ASCOLTA su Spotify o Apple Music
I Cartapesta sono il cantante e cantautore Roberto Colzani, una voce già nota del panorama musicale territoriale e non solo, insieme ai monzesi Riccardo Diecidue e Carlo Banchelli. Anzi: sono proprio i poco più che ventenni monzesi ad avere dato vita al progetto musicale. «Giocavamo a basket insieme» racconta Banchelli è chitarrista e autore della formazione. Poi la facoltà di comunicazione per lui e il conservatorio per Diecidue, quindi un nuovo incontro a distanza di anni. E la passione condivisa per la musica è diventa un’idea. «Tutto è nato la scorsa estate. Poi quando il primo singolo, “Rimani”, è stato pronto, dovevamo andare in studio a registrare. Giusto il giorno prima ho incrociato Colzani sui social e ho pensato: è la voce giusta. Così gli ho scritto. E il giorno dopo lui si è presentato in studio».
“Rimani” su Spotify ha raccolto decide di migliaia di streaming e il consenso ha messo gambe al progetto dei Cartapesta che ora passano al capitolo due.
«”Quello che si perde” è il risultato di un anno di lavoro, lungo e paziente. Il sound è pop rock. È un brano che parla di sogni e di ambizioni, e soprattutto del fatto che occorre continuare ad averli anche quando sembra che non si ha più l’età adatta per farlo» o in altre parole racconta quel momento in cui ci si rende conto di essere adulti. «Sei piccolo e dici: da grande voglio fare l’astronauta ed è giusto, è normale» dice il monzese, che peraltro è insegnante alle primarie. «Ma se lo dici da grande ti prendono a sberle. Eppure pensiamo che sia giusto continuare a sognare, che è indispensabile». Così come è indispensabile, per esempio, per i campioni di atletica leggera: e allora Gianmarco Tamberi, recordman italiano di salto in alto, complice del video. «Gli ho scritto e gli ho proposto di partecipare, senza conoscerlo. E lui ha risposto “volentieri”».
«Un album? Chissà. Per ora non è nei piani: abbiamo due brani conclusi e molto altro materiale, certo, molta carne al fuoco. Ma ogni idea per ora è un album a sé stante, mentre sarebbe più interessante che un eventuale album avesse uno storytelling completo». Ma sognare, si diceva, è un dovere anche da adulti.