La storia dello sgabello di Giuseppe Verdi e della novese che l’ha riconosciuto ricostruendo gli affari di famiglia

È uno sgabello a dir poco prezioso quello che ha tra le mani Marcella Savi, è lo sgabello di Giuseppe Verdi.
Nova Milanese lo sgabello di Giuseppe Verdi
Nova Milanese lo sgabello di Giuseppe Verdi Marcella Savi

È uno sgabello a dir poco prezioso quello che ha tra le mani Marcella Savi, originaria del piacentino, e residente a Nova Milanese da oltre trenta anni. Con molta probabilità è lo sgabello appartenuto a Giuseppe Verdi. Uno sgabello di cui, per molto tempo, la stessa Savi non aveva colto l’importanza, ma una volta prospettata l’ipotesi della provenienza non solo si è attivata per avere conferma da più parti dell’originalità dello sgabello, ma quest’ultimo è stato lo spunto per un’accurata ricostruzione genealogica sulla famiglia Demaldè.

La storia dello sgabello di Giuseppe Verdi: il racconto di Marcella Savi

«La mia famiglia – ha ricordato Marcella Savi – è originaria del Castellazzo, una tenuta nel piacentino, poco distante da Busseto, paese natale di Verdi». E ha proseguito: «In quella tenuta, quando ero piccola, ricordo bene, che mia nonna mi diceva che in quelle terre passeggiava Verdi. Il Maestro ne era il proprietario e, si diceva, che era tanto attento a scegliere un soggetto per le sue opere, quanto scrupoloso nell’acquistare una coppia di buoi al mercato per le sue terre».

Nova Milanese lo sgabello di Giuseppe Verdi Marcella Savi
Nova Milanese lo sgabello di Giuseppe Verdi Marcella Savi

Musicista e proprietario terriero che teneva molto ai suoi fattori. Di qui un dono, semplice, che ora potrebbe essere di grande valore. «Avevo circa dieci anni – ha continuato nel racconto Marcella Savi quando mio zio mi portò quello sgabello. Non ne ero entusiasta, a dire il vero. Era uno sgabello da pianoforte, un po’ vecchio, regolabile in altezza, con imbottitura e, in origine, anche con le frange che, però, con il tempo, e la pulizia, si sono consumate».

La storia dello sgabello di Giuseppe Verdi: il biglietto ritrovato in un colombario

Poi il caso ha voluto che da un evento fortuito, un bigliettino trovato all’interno di un colombario, al momento della riesumazione di una salma con la quale non pensava di avere un legame di parentela, ha messo in contatto Marcella Savi con Davide Demaldè. Quest’ultimo ha iniziato a condurre ricerche che hanno portato alla ricostruzione di un albero genealogico della famiglia Demaldé legata a Giuseppe Verdi.

Nova Milanese lo sgabello di Giuseppe Verdi Marcella Savi
Nova Milanese lo sgabello di Giuseppe Verdi Marcella Savi

«La mamma della prima moglie di Verdi, Margherita Barezzi, era Maria Demaldé – ha precisato Marcella Saviio sono una discendente dei Demaldé da parte di mio padre Oreste Giovanni, figlio di Paolina Demaldé e Carlo Savi». Marcella Savi non sapeva di avere tra le mani un oggetto così prezioso per valore simbolico. «Ho chiesto la certificazione ad un ente specializzato, lo studio Peritale di Parma, nella datazione – ha continuato Marcella – ho scritto al direttore del Teatro alla Scala che mi ha fatto vedere una foto che ritrae Verdi seduto su uno sgabello al pianoforte in compagnia di Arrigo Boito mentre è intento a comporre l’Otello. Lo sgabello della foto, sembra davvero il mio che custodisco accuratamente in un luogo sicuro che non posso svelare».

La storia dello sgabello di Giuseppe Verdi: obiettivo far riaprire la casa del Castellazzo

Ma tutto questo perché? «L’obiettivo – ha concluso Marcella – è richiamare l’attenzione su Verdi, che tutti gli italiani amano, ma soprattutto sulla sua dimora che purtroppo da un paio di anni è chiusa. E ci auguriamo venga riaperta presto».