Gabriella Greison a Monza per “Umanamente”: la rockstar della fisica sui cambiamenti climatici

Gabriella Greison, fisico nucleare, apre mercoledì 27 marzo la rassegna "Umanamente" a Monza. Si parla di cambiamenti climatici.
Monza Gabriella Greison
Monza Gabriella Greison

Il 27 marzo si apre la seconda stagione della rassegna “Umanamente. Elogio delle differenze promossa dal Comune di Monza in collaborazione con le associazioni culturali del territorio. Quattro appuntamenti con altrettanti relatori d’eccezione sul palco del teatro Manzoni di Monza. Si inizia con Gabriella Greison, fisico nucleare, scrittrice, divulgatrice scientifica, con lo spettacolo dal titolo “La fisica dei cambiamenti climatici”.

Gabriella Greison a Monza per Umanamente: «Racconto dal punto di vista scientifico i cambiamenti climatici»

«Con questo spettacolo racconto dal punto di vista scientifico come i cambiamenti climatici stiano impattando sul nostro pianeta. I media sono pieni di affermazioni contrastanti e accese discussioni sui rischi associati al cambiamento climatico, faccio chiarezza su tutto questo, spiegando in maniera concisa la scienza alla base. La fisica dei cambiamenti climatici da una panoramica chiara e accessibile della scienza del clima e dei rischi associati all’inazione a livello globale. Ripercorro i progressi degli scienziati verso la moderna comprensione del clima terrestre e del futuro del pianeta. E un racconto pieno di aneddoti e tanta storia, come piace a me».

Monza Gabriella Greison
Monza Gabriella Greison

Un tema certamente di attualità, che troppo spesso finisce per avere impatti devastanti sulla vita delle persone.
«Il clima cambia, è un dato di fatto, non si può più guardare a questo dato con stupore, bisogna adeguare il territorio al clima che cambia. Ci stiamo avvicinando sempre di più pericolosamente alla soglia del 1.5 gradi centigradi in più rispetto all’epoca pre – industriale. Questo viene dall’accordo di Parigi sul clima del 2015, oltre questo limite lo scenario che avremo davanti è imprevedibile, con conseguenze devastanti e irreversibili. E secondo Nature climate change raggiungeremo questa soglia nel 2029».

Gabriella Greison a Monza per Umanamente: la spiegazione e la storia di Leona Woods

Uno scenario che è sotto lo sguardo spesso attonito delle popolazioni, e che ha una spiegazione scientifica.
«L’atmosfera più calda e umida della terra e gli oceani più caldi rendono probabile che gli uragani o le tempeste d’acqua siano più forti, e le precipitazioni più intense. L’innalzamento del livello del mare aumenta la quantità di acqua di mare che viene spinta a riva durante le tempeste costiere, il che, assieme alle maggiori precipitazioni prodotte dalle tempeste, può provocare mareggiate e inondazioni più distruttive. Che è quello a cui abbiamo assistito. Noi ci dobbiamo adeguare al clima che cambia».

E di cambiamenti climatici si parla anche nell’ultimo libro di Greison, “La donna della bomba atomica”, edito da Mondadori, che ripercorre la storia di Leona Woods, la fisica più giovane ad aver preso parte al Progetto Manhattan, e del suo lavoro a Los Alamos con Oppenheimer.

«Parlo anche di cambiamenti climatici e di energia nucleare. Siccome Leona lavorava nel gruppo di Enrico Fermi, ho ricostruito il lavoro sul nucleare portato avanti dal nostro grande Premio Nobel, e di come oggi dobbiamo sentirci fieri di tutte le tecnologie di cui un tempo eravamo grandi conoscitori».

Gabriella Greison a Monza per Umanamente: abbattere i muri intorno alla formazione stem tra le studentesse

La stampa ha definito Greison la “rockstar della scienza”, in grado di rendere affascinante e comprensibili anche la fisica quantistica. Il tutto in un Paese, l’Italia, dove la formazione stem soprattutto tra le studentesse, è ancora ai livelli più bassi d’Europa.

«Oggi c’è bisogno di role model, per mostrare alle ragazze che possono realizzarsi con la scienza ed essere felici. La storia di Leona Woods è una storia a lieto fine, in cui tutti possiamo identificarci. È la storia di una donna che si è realizzata in un ambiente molto maschile, come la fisica nucleare. La racconto come esempio, per prendere energia dalle sue battaglie, e per avere dei riferimenti che ci facciano capire che le ragazze hanno davanti un mondo bellissimo dove realizzarsi se vogliono. E oggi c’è bisogno di abbattere i pregiudizi, i luoghi comuni, le frasi fatte che ruotano intorno alle donne che frequentano campi ritenuti maschili come le materie stem. Io lo faccio con i miei lavori, nei libri e a teatro».