Con il mese di maggio si celebra il “World Laughter Day”: uno studio ha verificato che la riduzione cronica del consumo di acqua può minacciare la funzione e l’integrità dei neuroni cerebrali, provocando anche alterazioni dell’umore. Bere acqua in abbondanza contribuirebbe a migliorare il nostro umore: è la scoperta di un gruppo di ricercatori, americani e francesi, che hanno condotto uno studio pubblicato sulla rivista internazionale Appetite. Dopo aver valutato i cibi e le bevande assunte per cinque giorni consecutivi da 120 donne in buona salute, gli studiosi hanno osservato che chi beveva maggiori quantità di acqua totalizzava un punteggio più alto relativamente ad alcuni aspetti dell’umore come ad esempio tensione, confusione, depressione.
E’ quanto riporta In a Bottle (www.inabottle.it) in un focus sul rapporto tra idratazione e buon umore in occasione della Giornata Mondiale della risata che si celebra ogni anno la prima domenica di maggio. Una delle ipotesi avanzate per spiegare la possibile relazione tra basso consumo di acqua e stati d’animo negativi arriva – dicono gli autori della ricerca – da studi sugli animali: si è visto che la riduzione cronica del consumo di acqua può minacciare la funzione e l’integrità dei neuroni cerebrali, provocando anche alterazioni dell’umore.
Una corretta idratazione è quindi alla base di uno stile di vita sano. Lo stress e la rabbia infatti fanno male alla salute aumentando l’insorgenza di reazioni infiammatorie, soprattutto nelle donne, anche se non è ancora chiaro il motivo di questa maggiore predisposizione femminile. Ecco perché la gestione della propria emotività è fondamentale per star bene come anche condurre uno stile di vita sano a partire da una corretta idratazione e da una buona alimentazione ricca di frutta e verdura ma anche svolgere attività fisica, rinunciare a fumo e alcol e dormire a sufficienza.