«Siamo pronti a chiudere il traffico ai mezzi pesanti se la bretella verrà realizzata». Una presa di posizione senza “se” e senza “ma”, quella del sindaco di Renate Matteo Rigamonti, arrivata dopo una recente delibera della giunta comunale besanese che riapre l’immenso e intricato capitolo della strada di collegamento tra via Piave (Besana) e via Italia Unita (Monticello).
Per essere precisi, la delibera del 6 febbraio scorso, pubblicata un paio di giorni fa, non riguarda l’infrastruttura, ma l’adiacente piano attuativo denominato “BAL P1”. «La giunta ha assunto un atto eminentemente “tecnico”, senza valenze politiche, con il quale ha riadottato la proposta di Piano Attuativo a destinazione produttiva, già oggetto di adozione, sempre da parte della Giunta Comunale, nello scorso dicembre 2016 – ha spiegato Antonio Viscomi, assessore all’urbanistica -. Il progetto urbanistico è ovviamente il medesimo, non ha subito alcuna variazione e come tale riguarda la sola previsione planovolumetrica interna alle aree produttive di proprietà dei proponenti».
Perché dunque questa revoca e riadozione? «La delibera di riadozione è motivata dall’opportunità di prendere atto dei pareri di enti superiori, come l’Ats Brianza per gli aspetti igienico sanitari, la Regione Lombardia per glia spetti idraulici e Arpa Lombardia per gli aspetti legati agli impatti acustici, che sono pervenuti solo recentemente con un certo ritardo rispetto alla prima adozione e che ora consentono di perfezionare il precedente atto burocratico» prosegue l’assessore, che ulteriormente chiarisce: «Per chiarezza si evidenzia che il progetto della strada prevista dal Piano di Governo del Territorio, ma esterna al comparto del Piano di Lottizzazione (la cosiddetta bretellina), sarà oggetto di altro e separato iter autorizzativo che avrà, quindi, tempi e procedure diverse».
Eppure con l’ok degli enti sovracomunali a quel piano di lottizzazione, che prevede la costruzione di tre capannoni in zona Balgano, «anche il progetto della bretella potrebbe essere realizzato, e io tutto il traffico pesante che questa strada porterà a Renate non lo voglio – dice Rigamonti, della coalizione di centrodestra “Cresce Renate” -. Chiuderò via Garibaldi al traffico dei mezzi pesanti (arriveranno camion da tutto il meratese e addirittura da Cinisello Balsamo), eccezion fatta per chi deve svolgere il carico / scarico mezzi nelle nostre aziende. Uno studio sul traffico che abbiamo affidato a uno specialista dice chiaramente che la via Garibaldi non sarà in grado di sostenere il traffico pesante in arrivo dalla ipotetica bretella. Ma non è solo questo: immaginiamoci che conseguenze avrà l’incrementato passaggio dei tir sulla sicurezza soprattutto su quella pedonale».
Guardando oltre confine, Rigamonti aggiunge che «se manca la collaborazione, allora io penso solo ai miei interessi. E innanzi tutto tutelo i miei cittadini. Qui non serve la bretella, ma un’arteria che davvero sorpassi i centri abitati. C’è un progetto di qualche anno fa tracciava un collegamento tra Arosio e la zona della ipotetica bretella: per una cosa del genere metterei la prima pietra».
Stizzito il collega besanese Sergio Gianni Cazzaniga (Pd). «Il sindaco di Renate fa queste dichiarazioni senza neppure contattarci, quando noi l’abbiamo sempre coinvolto nei tavoli condivisi con Monticello – afferma -. Può dire quello che vuole, sta facendo campagna elettorale e manca di educazione istituzionale». A corroborare la sua tesi, Cazzaniga tira fuori dalla manica «l’ultima comunicazione scritta del sindaco di Renate: è del novembre 2014» e si legge che “attualmente non rileviamo alcuna criticità sul territorio di Renate. La via di collegamento interessata è la via Garibaldi, dove è permesso il transito dei mezzi pesanti e questo rimarrà sicuramente invariato nei secoli. Se a seguito di vostre analisi viabilistiche, avete riscontrato alcune criticità sul nostro Comune, fatecelo sapere, allo stato attuale noi non ne rileviamo”.