Dopo il martedì nero, un mercoledì ancora più nero. Sembra proprio non esserci pace, questa settimana, per le migliaia di pendolari brianzoli di Trenord. Mercoledì 9 sera, a causa di un guasto al treno rimasto bloccato tra le stazioni di Milano Porta Garibaldi e Milano Greco Pirelli, tutte le linee brianzole (quindi quelle per Como-Chiasso, Saronno, Lecco-Paderno) che transitano per Monza sono andate ko. “Ritardi fino a 50 minuti” recitava la voce registrata in tutte le stazioni. In realtà i ritardi sono stati anche superiori. Caos e scarsa comunicazione a Milano Porta Garibaldi dove i primi treni utili per la brianza e il nord della Regione, sono partiti con una mezz’ora di ritardo rispetto a quanto previsto. E hanno soprattutto bypassare il treno guasto, che bloccava la linea, compiendo il giro inverno, da Villapizzone. Tragitto più lungo e ritardi a catena. Il primo convoglio che è riuscito a partire, un Besanino , è stato letteralmente preso d’assalto nelle stazioni di Milano Greco Pirelli, Sesto San Giovanni e Monza. Disagi anche per i passeggeri del treno che si è guastato, rimasti fermi al buio per decine di minuti prima che si riuscisse a riportare il convoglio a Porta Garibaldi. E i malcapitati pendolari, come in un perverso gioco dell’oca, sono stati dunque riaccompagnati al “Via”.
I disagi degli ultimi giorni, e le incertezze e lentezze dell’introduzione della nuova tariffazione integrata, saranno sul tavolo dell’incontro che si terrà nel pomeriggio di giovedì 10, a Palazzo Lombardia, tra l’assessore regionale ai Trasporti Claudia Terzi, l’amministratore delegato di Trenord Marco Piuri, i rappresentanti dei comitati pendolari lombardi e una rappresentanza delle associazioni di tutela dei consumatori. ««Il tema riguarda decine di migliaia di pendolari su Milano che utilizzano esclusivamente la ferrovia – hanno spiegato i comitati dei pendolari in un comunicato – i quali hanno subito, dal primo ottobre, un incremento dell’abbonamento che arriva a quasi 30 euro. Tale incremento viene applicato ignorando ogni riferimento ai parametri di qualità stabiliti dalla Regione, che anzi a luglio confermava l’inapplicabilità persono degli adeguamenti Istat». In sostanza, con il nuovo biglietto integrato è sparita la pratica dei bonus, che andavo a compensare, economicamente, i pendolari con abbonamento che viaggiavano su linee dove il servizio, nei mesi precedenti, non raggiungeva gli standard di decenza chiesti dal Pirellone.
«Inoltre, le misure di mitigazione chieste da Regione Lombardia a Trenord si sono rivelate, a causa della farraginosità della procedura burocratica, difficilmente applicabili per la vessatorietà nei confronti degli utenti». «Infine – concludono gli utenti -, e questo riguarda tutti i pendolari ferroviari lolmbardi, è probabile che in un prossimo futuro l’eliminazione dei titoli di viaggio unicamente ferroviari venga estesa a tutta la Regione con conseguenze analoghe al caso di Milano».