È stato un inizio di settimana da incubo, l’ennesimo di questo piovoso autunno, per i pendolari lombardi e brianzoli. Nella giornata di lunedì 11 novembre sia al mattino sia la sera spostarsi con i treni si è rivelato un vero rompicapo. La mattinata è stata funestata a causa del “prolungarsi dei lavori di potenziamento tecnologico” nella stazione di Milano Greco Pirelli, iniziati il sabato prima e alla base di una serie di limitazioni di percorso e di cancellazioni per tutto il fine settimana. I lavori sono proseguiti poi durante la mattinata di lunedì causando forti ritardi per tutti i treni provenienti dal nord della Regione e che attraversano la Brianza: da Saronno, da Como-Chiasso, da Lecco e Paderno, la linea del Besanino hanno registrato ritardi fino anche a 40 minuti. Inevitabile, anche, qualche cancellazione.
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Alla sera, altro dramma: un convoglio si è piantato tra le stazioni di Monza e Lissone per un guasto al locomotore. “Non è stato possibile ripristinare il regolare funzionamento in tempi brevi – ha spiegato Trenord -. Con l’ausilio di un altro treno è stato spostato e la linea è stata liberata”. Un’operazione semplice ma che ha comunque impiegato un paio d’ore per essere compiuta come spiega un pendolare che ha scritto alla nostra redazione per raccontare in presa diretta quanto stava accadendo lungo i binari brianzoli: «Alle 18:35 dicono che stanno procedendo al recupero, alle 19:28 dicono che stanno valutando il guasto (ergo, nessun recupero ancora programmato), alle 20:25 insperabilmente uno dei treni sulla direttrice ha (presumo) trainato l’altro fino alla prima stazione». Secondo regolamento, comunque, tutta la gestione dell’emergenza viene in presa in carico da Rfi secondo le direttive comunicate da Ansf, l’Autorità Nazionale Sicurezza ferroviaria. Il treno è stato trainato alla stazione di Lissone 2 ore dopo l’incidente e i passeggeri, finalmente, sono stati fatti scendere in sicurezza. Presto, comunque, dovrebbero arrivare a scaglioni i nuovi treni acquistati da Regione Lombardia che manderanno gradualmente in pensione il materiale rotabile più vecchio..
Trenord, “al fine di snellire il traffico ferroviario e riprogrammare il sevizio, ha limitato il viaggio di alcuni treni S9 (Saronno-Milano via Seregno) e cancellato treni della linea S11 (Milano-Como sempre via Seregno) per non congestionare eccessivamente la direttrice” ha spiegato l’azienda che gestisce il trasporto su ferro in Lombardia. Bus sostitutivi sono stati predisposti tra le stazioni di Seregno e Saronno. E i treni hanno viaggiato con ritardi fino a 100 minuti.
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La misura, da un po’ di tempo a questa parte, sembra colma per i viaggiatori che sempre più spesso, attraverso i social ma anche a bordo delle carrozze, si lasciano andare a commenti che definire corrosivi nei confronti di Trenord è sicuramente un eufemismo. Tanto che la rabbia per un servizio che via via che ci si avvicina a Natale sembra sempre più scadente (in attesa dei nuovi treni di cui si da conto qui accanto) si sta trasformando nelle prime, rudimentali, forme di protesta organizzata. Sui social è comparso da poco più di un giorno il profilo “Sciopero pendolari Trenord” attraverso il quale si sta cercando di organizzare uno “sciopero dell’abbonamento” per il mese di marzo 2020. «Consiste nel non acquistare abbonamenti e biglietti nel mese di marzo 2020 ma continuando ad usufruire dei treni» spiegano gli organizzatori. Sono già 120 le persone che stanno seguendo l’iniziativa. Sono circa 150, invece, quelli fin qui raggiunti dalla pagina “Noi pendolari scioperiamo”: «L’idea è organizzare uno “sciopero” tutti insieme. Nel mese che decideremo non pagheremo l’abbonamento e possibilmente viaggeremo nella stessa carrozza in modo da protestare insieme» spiegano i pendolari che stanno animando l’iniziativa, simile nella sostanza all’altra.
Una misura estrema e che tanti invocano sui social ma che è non è sostenuta dai rappresentanti dei comitati pendolari: per loro una buona forma di protesta per segnalare il servizio scadente è quella di segnalare tutto a Trenord attraverso l’apposita sezione “reclami”.