Non ha preso le proverbiali carta e penna. Ma ha fatto quello per cui è diventato famoso: si è messo davanti alla telecamera e ha dato la propria opinione sulla terribile strage di Corinaldo dove a causa di uno spray urticante spruzzato nella discoteca Lanterna azzurra sono morti cinque adolescenti e una mamma di 39 anni, schiacciati dalla folla in fuga dal locale.
Jonathan Polotto, studente a Carate Brianza (frequenta l’ultimo anno all’istituto Da Vinci), youtuber e videomaker da decine di migliaia di visualizzazioni, a indagini ancora in corso ha voluto comunque dare il proprio parere su quanto avvenuto nel paese delle Marche gemellato con Arcore. «È molto più importare fare una cazzata e filmarla che vivere la vita – ha detto tra le altre cose Polotto nel suo video -. Io ho lavorato in locali e discoteche in cui c’erano artisti anche di un certo spessore. Ho smesso due anni fa, in una serata particolare in cui la mia videocamera ha ricevuto così tanti colpi che ho pensato: non ne vale la pena. Non riuscivo a percorrere dieci metri per la troppa, troppa, troppa inconcepibile calca che si era formata. Non oso immaginare che cosa sarebbe successo se qualcuno avesse spruzzato qualcosa. Quando la vostra fame di denaro vale più della vita di noi ragazzi, questo non è nè rap, nè disco nè divertimento».