Chieste condanne da 9 anni e 8 mesi a 14 anni di reclusione nel processo con rito abbreviato, che si sta svolgendo davanti al Gup di Monza Silvia Pansini, ai due fratelli di origine calabrese coinvolti nella sparatoria da “far west” avvenuta l’11 luglio 2023 in via Wagner a Seregno. A fare la sua requisitoria è stata la pm della Procura di Monza Sara Mantovani, che ha contestato il tentato omicidio e il porto abusivo di armi da fuoco.
Sparatoria di Seregno: nell’udienza a porte chiuse hanno parlato le difese degli imputati
Nell’udienza a porte chiuse di lunedì 22 gennaio hanno anche parlato le difese di C.A. e G.A., 28 e 48 anni, fratelli calabresi con residenza in Brianza, entrambi commercianti di materiale ferroso, che hanno chiesto l’assoluzione. Chiesta una condanna anche per il 56enne M.R., unico ferito e padre di due figli di 32 e 29 anni, venditori di auto usate. Coinvolta anche una sesta persona accusata di favoreggiamento.
Il processo è stato dunque aggiornato al 19 febbraio per le eventuali repliche e la sentenza.
Sparatoria di Seregno: cos’era successo l’11 luglio 2023
Il fatto risale all’11 luglio nel pomeriggio, quando due gruppi armati disposti uno a bordo di un furgone Iveco Daily 35 e l’altro su una Fiat Punto si erano fronteggiati in un cruento scontro a fuoco che aveva interessato 400 metri di strada urbana intensamente trafficata nei pressi addirittura di un oratorio. Dal furgone erano stati esplosi – con estrema ferocia e spregiudicatezza, almeno 14 colpi di pistola calibro 7.65 mm. Al termine della sparatoria, il furgone Iveco Daily 35 era riuscito a dileguarsi, mentre la Fiat Punto, dopo essere stata colpita da vari proiettili e speronata, era andata a impattare e fermare la propria corsa sul marciapiede. Dei tre occupanti della Fiat Punto, due fratelli di 29 e 31 anni di origini calabresi, commercianti di auto usate, erano rimasti illesi, mentre il loro padre di 56 anni aveva riportato ferite d’arma da fuoco nella parte bassa della schiena con due colpi fortunatamente superficiali. L’uomo era rimasto in ospedale 5 giorni e poi era stato dimesso.
Sparatoria di Seregno: le indagini
I responsabili del gruppo di fuoco inizialmente si erano dileguati, ma grazie alle serrate indagini da parte dei carabinieri del Comando provinciale di Monza, di quelli di Seregno, in collaborazione con i colleghi di Catanzaro e di Reggio Calabria, avevano rintracciato e arrestato proprio i due attuali imputati. La perquisizione domiciliare nell’abitazione aveva permesso di trovare e sequestrare anche 7.885 euro in contanti, ritenuti attinenti ai reati ipotizzati e presumibilmente raccolti probabilmente per organizzarsi una fuga. Secondo le indagini il movente della sparatoria sarebbe legato ad una donna. Si torna in aula il 19 febbraio.