Sovico: preso a schiaffi dal compagno di squadra, il calcio finisce a processo

Processo in corso tra due compagni di squadra di calcio a Sovico per uno schiaffo arrivato dopo una partita, costato un timpano perforato: la presunta vittima ha testimoniato in aula.
Un pallone da calcio
Un pallone da calcio

È finita in tribunale una banale lite nata su un campo di calcio tra compagni di squadra che, però, ha costretto uno dei due protagonisti della faccenda a ricorrere alle cure dell’ospedale. Sì perché uno dei due, in seguito a un colpo violento subito all’orecchio, aveva riportato la perforazione del timpano.

Uno schiaffo che produsse effetti pesanti che si protrassero per alcuni mesi. La vicenda risale al mese di maggio del 2011 quando i due giovani, entrambi classe 1992 – l’imputato di Lissone, difeso dall’avvocato Michela Di Martino del Foro di Monza e la parte lesa di Seregno, assistita da Massimiliano Redaelli del Foro di Monza – militavano nella Under18 della Sovicese, la squadra di calcio di Sovico.

Quel giorno i due compagni, insieme agli altri componenti della squadra, si trovavano in trasferta dalle parti di Sondrio. In programma c’era una delle ultime partite del campionato. Qualche frizione tra i due c’era già stata in campo, ma le tensioni della partita non si placarono dopo i novanta minuti. Anzi il clima si fece ancora più rovente durante il ritorno in pullman, come ha raccontato la parte lesa in aula lunedì, davanti al giudice Elena Zanetti. La Procura di Monza, invece, è rappresentata dal vice procuratore Onorario, Morena Albanito.

La parte lesa ha ricordato quella giornata: «Eravamo compagni di calcio – ha sottolineato la parte lesa – lui è arrivato a gennaio. Si era aggregato con il campionato in corso. Avevamo avuto un battibecco già durante la partita per questioni di campo. Avevamo avuto questo diverbio poi sul pullman. Ci sono state delle provocazioni durante il viaggio di ritorno da Sondrio».

La situazione è precipitata sul piazzale del campo di calcio di Sovico, quando la squadra è arrivata a destinazione: «Mi ero avvicinato per chiarire la situazione – ha ricordato – la mia educazione mi ha spinto a risolvere la situazione evitando che potessero esserci ulteriori strascichi. Mi sono avvicinato in segno di pace, a prescindere dalle ragioni, ma lui di tutta risposta anziché accettare le mie scuse mi si è avventato contro colpendomi con uno schiaffo violento all’orecchio. Nei giorni successivi sono andato in ospedale perché non sentivo e sono stato operato. I problemi si sono protratti per alcuni mesi». Dal giorno del litigio i due compagni di squadra non si sono più incontrati. La Procura ha chiesto 4 mesi di reclusione per l’imputato. Nelle prossime settimane sarà pronunciata la sentenza.