È stata rinviata almeno alla fine del mese di febbraio l’introduzione dei contratti di solidarietà per i lavoratori dello stabilimento Electrolux di Solaro. La conferma arriva direttamente da fonti interne alla fabbrica, anche se per ora i vertici aziendali non si sono pronunciati in merito. A novembre era stato annunciato un piano di riduzione del personale e l’attivazione dei contratti di solidarietà a partire dall’anno nuovo per via di una contrazione del mercato dell’elettrodomestico che sta coinvolgendo tutto il settore, non solo la multinazionale svedese. «Urge la convocazione di un tavolo ministeriale di settore», ha ribadito in una nota il segretario nazionale della Fim Cisl, Massimiliano Nobis.
Electrolux di Solaro, i sindacati: “Ci sono le condizioni per rilanciare la produzione”
«Da quasi un anno le nostre proposte sono rimaste lettera morta. E così si stanno perdendo anche le aziende della filiera. Nel 2024 si sono prodotti meno di 10 milioni di grandi elettrodomestici del bianco in Italia: nel 2000 erano 30 milioni. Anno dopo anno lo storico settore dell’elettrodomestico si sta sfaldando, ma crediamo che ci siano ancora le condizioni per rilanciare la produzione».
A Solaro la notizia del rinvio dei contratti di solidarietà è accolta con favore, perché meno ore di lavoro significa meno soldi in busta paga. Al momento ci sono una linea di montaggio su due turni dalle 16 alle 14 e dalle 14 alle 22, tre linee di montaggio a giornata dalle 8 alle 17 e il reparto tecnologico altrettanto a doppio turno. Fino a fine febbraio è stato confermato questo assetto produttivo. Successivamente la situazione potrebbe essere aggiornata. Ma per i lavoratori, 644 in tutto a Solaro, la speranza è che sia confermato il rilancio dei consumi di settore, per sostenere la produzione a tempo pieno.