Servizi: il consiglio regionale ha detto sì alla revisione dei confini degli ospedali

Intesa bipartisan sulla sanità brianzola: il consiglio regionale ottiene dalla giunta l’impegno a ridiscutere i confini degli ospedali entro sei mesi. L’obiettivo di tanti sindaci brianzoli è riportare Carate e Desio con Vimercate e Seregno, lasciando il San Gerardo di Monza.
Monza Reparto terapia intensiva ospedale san Gerardo
Monza Reparto terapia intensiva ospedale san Gerardo Fabrizio Radaelli

Intesa bipartisan sulla sanità brianzola: il consiglio regionale ottiene dalla giunta l’impegno a ridiscutere i confini degli ospedali entro sei mesi. L’ordine del giorno è stato presentato dal consigliere provinciale Pd Gigi Ponti e ha trovato un asse nel leghista Andrea Monti: ora l’assessore alla sanità Giulio Gallera dovrà confrontarsi con l’assemblea dei sindaci della Brianza per verificare l’opportunità di cambiare i bacini di riferimento delle Asst, quella di Monza e quella di Vimercate.


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L’obiettivo di tanti sindaci brianzoli è diretto: riportare Carate e Desio con Vimercate e Seregno, lasciando il San Gerardo. Una richiesta che si era fatta più forte nel corso dell’estate, quando l’assemblea dei sindaci della Ats (un organismo consultivo per i servizi sanitari) aveva messo nero su bianco la richiesta: «Facciamo presente a Regione Lombardia i problemi che si sono creati dall’avvio della ridefinizione del territorio dopo la riforma sanitaria, che ha diviso la provincia in due aree afferenti alle Asst (le ex Aziende ospedaliere) di Monza e di Vimercate».

«Un successo di tutti gli amministratori del territorio e delle comunità che chiedono da tempo una suddivisione diversa delle aziende socio sanitarie» ha dichiarato Gigi Ponti dopo l’approvazione dell’ordine del giorno: «I confini stabiliti ora creano un serio problema sul territorio di Monza e Brianza. E non è una questione campata per aria o solamente legata allo scontro politico: i sindaci si erano espressi già due anni fa e avevano anche indicato qual era la proposta per ricostruire una condizione di operatività più adeguata. Il nostro desiderio è di non fare aspettare la gente di fronte a una situazione paradossale dal punto di vista organizzativo, che davvero non sta in piedi. Quindi, ho chiesto ai colleghi consiglieri del territorio se volessero cambiare qualcosa, nel segno di ciò che serve realmente alla provincia di Monza e Brianza, e non lo dico io ma, appunto, i consigli comunali, anche di comuni importanti come Seregno e Lissone, e la stessa Assemblea dei sindaci della Brianza. La risposta è stata positiva».

Martedì il consiglio regionale ha anche approvato la richiesta di “riconsiderare la possibilità di modificare l’attuale assessore delle Ats” e la proposta di portare “entro dodici mesi un progetto di legge per la revisione complessiva di tutti gli assetti di Ats e Asst. Insomma: una nuova rivoluzione alle porte dopo le modifiche introdotte nel 2015.

In estate Matteo Stocco e Pasquale Pellino, rispettivamente direttore generale dell’azienda ospedaliera di Monza e di quella di Vimercate, avevano difeso l’attuale impostazione – e soprattutto il lavoro fatto per integrare i servizi.
«L’integrazione organizzativa e funzionale delle strutture di Monza e Desio – aveva scritto Stocco – così come la nuova configurazione dei presidi socio-sanitari territoriali sono una grande opportunità per riprogettare servizi e modalità di assistenza, in una fase storica di contrazione della spesa e di aumento della domanda di salute».