Senza Green pass e fuori da Spazio città, la Lega brianzola: “Il Comune si scusi”

Reazione degli esponenti brianzoli della Lega alla replica del comune di Vimercate sulla denuncia della donna che non aveva potuto accedere agli uffici dello Spazio Città perché senza Green pass. L’onorevole Capitanio ha fatto segnalazione al prefetto, e con il senatore Pellegrini “ si aspetta le scuse alla signora”.
Coronavirus sportelli Spazio Città
Coronavirus sportelli Spazio Città

La replica del comune di Vimercate alla denuncia della donna che non aveva potuto accedere agli uffici dello Spazio Citta perché senza Green pass non ha messo la parola fine alla vicenda. Anzi, ha provocato la reazione degli esponenti brianzoli della Lega.

“I Municipi sono le case di tutti i cittadini e quanto accaduto a Vimercate non può lasciarci indifferenti – dice Massimiliano Capitanio, deputato concorezzese e capogruppo in Vigilanza Rai – In questo momento di estrema difficoltà e tensione, tutti abbiamo il dovere di rispettare le regole, ma anche i diritti e il buonsenso. Negare l’accesso a un servizio pubblico a una cittadina di 75 anni, regolarmente esentata dalla vaccinazione, munita di mascherina e con regolare temperatura corporea, è non solo sbagliato ma anche immorale, perché cittadini e pubblici ufficiali non si confrontano ad armi pari. Dal Comune mi sarei aspettato le scuse alla cittadina e, in generale, un invito a tutti a un confronto più sereno. Barricarsi dietro frasi di circostanza e pastoie burocratiche allontana le nostre comunità dal rispetto istituzionale. Mi auguro che, dietro le quinte, il sindaco abbia almeno richiamato i responsabili di questa vicenda a un rapporto più civile con i vimercatesi. Ho segnalato, comunque, l’episodio al Prefetto di Monza perché valuti di richiamare i Comuni al rispetto delle regole, ma anche del buonsenso”.

Sulla stessa linea il senatore Emanuele Pellegrini: “Il comune non solo non avrebbe rispettato la legge, esercitando una esecrabile e illecita discriminazione nei confronti di una persona anziana che era in possesso della documentazione attestante l’esenzione, ma si sarebbe permessa di oltraggiare la verità e la dignità di una persona in difficoltà attraverso la stampa. Senza neppure esercitare la prudenza che sarebbe necessaria in un caso così serio. Senza neppure provare a mettersi in contatto con la persona che ha subito questa vergognosa discriminazione cercando di capire se si fosse trattato di un malinteso. Che ben intenso, malinteso non è. Ci aspettiamo una immediata ratifica delle dichiarazioni e le pubbliche scuse da parte della amministrazione, per non rendere questa macchia indelebile”.