Un corso per imparare a utilizzare il robot umanoide Nao come mediatore in terapie di abilitazione e riabilitazione. All’istituto Floriani di Vimercate prenderà il via a dicembre la prima edizione del corso per il potenziamento delle competenze STEM “RoboMate Academy”.
Scuola, il Floriani apre al futuro: progetto per studenti di Sanità e Assistenza sociale e Scienze umane-Economico sociale
Un progetto, dedicato agli studenti che frequentano gli indirizzi Sanità e Assistenza sociale e Liceo delle scienze umane – Economico sociale, che ha lo scopo di approfondire la tematica dell’utilizzo dei robot umanoidi come mediatori nei contesti educativi e sanitari.
«Lo scopo è far conoscere agli studenti come utilizzare i robot come NAO attraverso RoboMate nei contesti educativi e per il potenziamento di abilità cognitive – spiega la docente Rossella Cirrone, che si occuperà del corso insieme alla professoressa Desirée Mirabelli – Non è un corso che riguarda il funzionamento dei robot, le sue componenti strutturali e nemmeno è un corso di coding. Ci si concentrerà invece su come utilizzare la piattaforma RoboMate, attraverso il robot umanoide NAO, acquistato lo scorso anno dal nostro Istituto con i fondi del Pnrr, per implementare programmi di abilitazione e riabilitazione sia con bambini che possono avere problematiche del neurosviluppo che con gli anziani».
Scuola, il Floriani apre al futuro: «Si può implementare un training sull’imitazione motoria»
Robomate è una piattaforma Lms (Learning Management System) sviluppata da Behavior Labs Vine utilizzata attraverso un robot umanoide antropomorfo e un tablet.
«Viene utilizzato sia in ambito riabilitativo sia didattico e sanitario – prosegue la docente – È la prima volta che la nostra scuola propone un corso del genere perché il robot è stato acquistato l’anno scorso e anche noi abbiamo dovuto seguire un corso di formazione. Per fare un esempio con questo programma si può implementare un training sull’imitazione motoria. Il robot può essere guidato tramite il tablet a dire al bambini “adesso fai come me” e mostrare alcuni movimenti con il braccio. Nel momento in cui il bambino reagisce l’operatore può segnare sullo stesso tablet se l’ha fatto in maniera corretta o meno e quel punto fare agire nuovamente ancora il robot. In questo modo rimarranno segnati tutti i dati e il tecnico che mette in atto il programma di riabilitazione ha a disposizione tutte le risposte ricevute, vedere i progressi e tanto altro. C’è anche poi la possibilità di proporre tramite robot storie sociali o mettere in atto comportamento, emettere suoni per rievocare emozioni ed abbinarle a un evento e al vissuto del bambino. Il robot naturalmente non va a sostituire il tecnico o il terapista ma è un elemento in più che aiuta a implementare alcuni programmi».