Futuri presidi della Corea del Sud in visita a Lissone. Il comprensivo De Amicis è stato individuato dall’ufficio scolastico provinciale per questo scambio di buone pratiche vista la particolarità dell’istituto che da anni promuove la didattica digitale. Una delegazione di 28 dirigenti provenienti da diverse città della Corea del sud è stata accolta con grande emozione e serietà dai bambini della primaria, dall’inno coreano a quello italiano con tanto di bandierine adeguate all’occasione.
Lissone: i futuri presidi della Corea del Sud alla De Amicis, l’accoglienza
«Sono rimasti molto colpiti dall’accoglienza che hanno ricevuto – spiega Anna Maria Barbuto, dirigente del comprensivo – da parte dei nostri bambini e anche di “Nao” il nostro robot-umanoide presente nel nostro atelier digitale».
Presenti per l’evento anche l’assessore all’istruzione Carolina Minotti, il luogotenente della stazione dei Carabinieri di Lissone Roberto Coco, Francesco Parrella, dell’ufficio scolastico territoriale, il presidente del consiglio d’istituto e lo staff di docenti e insegnanti.
Lissone: i futuri presidi della Corea del Sud alla De Amicis, la visita
Gli ospiti hanno visitato la scuola, osservato le attività laboratoriali, da quello di robotica a alle attività innovative su cui la scuola di concentra da anni e, con stupore hanno colto come sia trasversale l’uso della tecnologia nella didattica, ascoltato anche come funziona l’ordinamento scolastico italiano.
«Il fatto che le nostre metodologie didattiche siano trasversali e interdisciplinari li ha stupiti molto – continua la dirigente – perché nel loro paese c’è più rigidità e settorialità. Anche il fatto che un solo dirigente sia a capo di più ordini di scuola per loro è strano perché non è così, ogni plesso ha un suo preside. Non solo anche le modalità italiane dell’inclusione di alunni con disabilità, la presenza di docenti di sostegno sono state grandi sorprese».
Lissone: i futuri presidi della Corea del Sud alla De Amicis, bambini protagonisti
I veri protagonisti di quest’evento sono stati però i bambini: tutti, con molta serietà e un modo di fare “istituzionale” hanno guidato queste persone, accogliendole, con molto calore e questo ha reso la visita molto piacevole.
«Il percorso coreano per diventare dirigente è diverso dal nostro – conclude la preside Barbuto – non c’è un concorso ma un percorso di formazione interno che li porta prima ad essere scelti come vicepresidi e poi, al pensionamento del dirigente, subentrare nel ruolo. C’è una selezione molto più rigida. È stato uno scambio interessante, che ha funzionato molto bene tanto che, nel futuro, proseguiranno sempre sul territorio di Monza e Brianza questi momenti».
La delegazione ha visitato anche l’istituto Modigliani di Giussano, per conoscere l’ordinamento scolastico italiano e, per il comparto delle superiori è stato individuato il liceo artistico.