Il tribunale gli ha dato torto, ma il Comune non ci sta. Soprattutto per la somma che sarebbe tenuto a pagare. La giunta ricorre in appello contro la sentenza che lo ha condannato a pagare più di 2 milioni di euro di risarcimento alla Hi Senses, la società cui era stata affidato il recupero dell’ex Macello di Monza. Il privato aveva stipulato una convenzione nel marzo 2010, atto poi integrato prima a dicembre 2011 e quindi ad aprile 2012 , ma l’amministrazione comunale di Monza guidata da Roberto Scanagatti ha deciso di risolvere il contratto.
Una scelta di fronte alla quale la Hi Senses si era opposta nel 2013, portando piazza Trento in tribunale e vincendo il ricorso: il giudice ha definito «l’intervenuta risoluzione di diritto per grave inadempimento contrattuale imputabile al Comune di Monza e lo ha condannato a risarcire il privato con 2.266.632 euro (oltre agli interessi). «Rilevato che le motivazioni addotte in sentenza non sono condivisibili e che la sentenza stessa risulta oltremodo gravosa stante l’importo indicato come risarcimento» scrive oggi il Comune stesso in una delibera, è stato dato l’incarico all’avvocato Giuseppe Franco Ferrari di presentare ricorso in appello, con una previsione di spesa di oltre 21mila euro.
Nel frattempo il Comune sta ridisegnando i suoi progetto per il Comune: le ipotesi sono state inserite nel Documento di piano del nuovo Piano di governo del territorio e una mostra sulle possibilità dell’area sono ora in mostra all’Urban center.