La Brianza prenota 27 navigator. Le figure che sono state individuate per sostenere le persone che hanno ottenuto il reddito di cittadinanza nella ricerca di un lavoro, restano, per il momento, ancora sulla carta. Il bando dell’Anpal (l’Agenzia nazionale per le selezioni politiche attive del lavoro) per la selezione del personale che lavorerà in collaborazione con i Centri per l’impiego è stato pubblicato da poche settimane. Prima che diventino operativi dovrebbe passare almeno qualche mese, il tempo per finire le selezioni e formare adeguatamente il personale. L’augurio degli operatori dell’Afol, l’agenzia per la formazione, l’orientamento e il lavoro che agisce a livello locale è che possano iniziare la loro attività entro la fine dell’anno. Nel frattempo, comunque, qualche numero è stato fatto in base alla dichiarazione di fabbisogno stilata in base al numero di nuclei familiari potenzialmente beneficiari dell’Rdc, quelle famiglie, cioè, che hanno l’Isee sotto la soglia di 9.360 euro.
Un elemento che, da solo, non basta per la concessione del reddito, ma che è stato preso in considerazione per dare una valutazione di massima delle persone che possono rientrare nel novero di quelle che hanno bisogno di un aiuto dallo Stato. Secondo questa analisi al territorio della provincia di Monza dovrebbero spettare, appunto, 27 navigator, numero che poi andrà verificato sul campo in base alle domande che effettivamente saranno state accettate.
Intanto è partita una raccolta firme per includere nel reddito di cittadinanza anche le persone che sono senza una casa. Quando il decreto che istituiva il reddito è stato convertito in legge si è stabilito che uno dei requisiti per chiederlo è la residenza in Italia da almeno dieci anni di cui gli ultimi due continuativi. Una regola che di fatto ha escluso coloro che sono senza fissa dimora e non hanno una residenza vera e propria registrata ufficialmente. Persone che, però, avrebbero bisogno anche più delle altre di essere sostenute. L’Istat, nel censimento che è stato realizzato nel 2015, ha individuato 50mila persone in queste condizioni. La petizione, che punta a raccogliere 10mila firme entro la fine del mese di maggio e può essere sottoscritta online, è stato rilanciata anche dalla Cisl Lombardia, ed è stata promossa dalla Federazione italiana organismi per le persone senza fissa dimora con la onlus Avvocato di strada.