Pedemontana, la proposta degli ambientalisti: «Raddoppiare le compensazioni»

Proposta degli ambientalisti alla politica per il territorio attraversato da Pedemontana: raddoppiare le compensazioni ambientali da 30 a 60 milioni di euro.
Pedemontana Tratta C
Pedemontana Tratta C

Il raddoppio delle compensazioni ambientali e il mantenimento di quelle forestali sul territorio. È la proposta – ultra ottimistica – lanciata dalle associazioni ambientaliste e dai comitati delle tratte B2 e C che hanno deciso di rivolgersi direttamente alla politica con una richiesta che ha il sapore della sfida.
Perché al di là delle raccolte firme, delle prese di posizione e degli approfondimenti annunciati, l’unica realtà è che l’impatto di Pedemontana sul territorio si sta rivelando pesantissimo in termini ambientali. Un evento che si può definire a buon diritto eccezionale.

Pedemontana, la proposta degli ambientalisti: passare da 30 milioni di compensazioni a 60 milioni

E ha bisogno di garanzie. Così è partita l’idea: passare dai 30 milioni preventivati a 60 milioni di euro per le compensazioni ambientali da una parte, e dall’altra trovare il modo di garantire una sorta di certezza ai territori che si sono ritrovati deforestati dal passaggio dell’autostrada, che il patrimonio verde sarà ripristinato.

Bernate, ad esempio, ma anche Seveso dove si aggiunge anche il tema, delicatissimo, della bonifica dalla diossina.

Pedemontana, la proposta degli ambientalisti: proposte presentate ai partiti per arrivare a una mozione in consiglio regionale

Le due proposte sono state presentate ai partiti, a cominciare da Alleanza Verdi Sinistra, già firmataria di un’interpellanza presentata la scorsa settimana, e Partito democratico, ma – assicurano – non c’è pregiudiziale nei confronti di chi vorrà ascoltare: «Su questi temi – spiegano – Avs e Pd stanno già lavorando, senza però escludere interlocuzioni con altri». L’idea è quella di presentare una mozione in Consiglio regionale sul tema che possa impegnare presidenza del Consiglio e giunta.
Anche perché di mezzo, per quanto riguarda le compensazioni forestali, c’è una legge regionale sufficientemente complessa e alquanto discrezionale che rischierebbe di non assicurare quel che invece è fondamentale per la Brianza, oggetto di una vasta operazione di disboscamento per fare posto alle otto corsie di super strada.

Pedemontana, la proposta degli ambientalisti: cifra di 30 milioni calcolata nel 2009 sul progetto originario

Trenta milioni, a giudizio di associazioni e comitati, sarebbero dunque insufficienti a garantire risultati concreti, anche perché la cifra fu calcolata nel 2009, all’epoca del progetto originario.
«Molte amministrazioni – precisano – hanno evidenziato che la copertura economica per le compensazioni ambientali risulta ora insufficiente per coprire totalmente la loro realizzazione, anche a causa dell’aumento dei costi di esproprio dei terreni da acquisire al patrimonio pubblico al fine di concretizzare quanto previsto nei progetti del masterplan». E per salvare la provincia, sarebbe opportuno che tutte le compensazioni fossero realizzate: «A nord di Milano, a differenza di quanto avviene a sud – concludono – non è presente un parco di cintura che possa fornire una protezione organica, ma solo singoli parchi non interconnessi tra loro. E per questo le compensazioni assumono importanza oltremodo rilevante».
Già la scorsa settimana era arrivata la proposta di Marzio Marzorati, presidente del parco Nord – Milano e attivista per l’ambiente, affinché i Comuni brianzoli si uniscano nel richiedere a Regione Lombardia l’istituzione di un nuovo parco che possa tutelare la cosiddetta dorsale verde, ossia tutti quei terreni che si affacciano su Pedemontana e che, magari in futuro, potrebbero trasformarsi in ambite locazioni per logistica o altri settori produttivi.