Funerale senza comunione per i parenti del defunto, alla chiesa di Sant’Ambrogio a Cassina Amata. Il fatto, del tutto inedito si è verificato sabato, 21 gennaio quando il parroco, don Paolo Stefanazzi stava celebrando le esequie di una concittadina, tra l’altro una persona molto conosciuta a Paderno Dugnano per avere gestito per tanti anni un negozio nel vicino quartiere di Palazzolo. Al momento della comunione, tra le lacrime di commozione per il triste momento che stavano vivendo, i fedeli convenuti nella chiesa di Cassina Amata si sono visti respingere in fila davanti all’altare. Le poche ostie disponibili erano finite e parenti e conoscenti sono stati invitati a tornarsene al loro posto. A bocca asciutta. Perché non c’era un numero sufficiente di ostie per la comunione.
Ostie insufficienti, il don: “A causa della inesperienza dei nuovi coadiutori”
Ma come è potuto capitare? E’ lo stesso don Paolo, raggiunto dopo il fastidioso incidente di percorso, a fare chiarezza: «Abbiamo due coadiutori nuovi – spiega il sacerdote – per di più sono entrambi stranieri. Non hanno il colpo d’occhio e l’esperienza per sapere quando chiedere al sacrista il rifornimento di ostie consacrate. Sono andato a guardare durante la celebrazione, mi sono accorto solo in quel momento della mancanza. Ce ne erano solo 3 a disposizione. E a quel punto ho dovuto rimandare tutti indietro». Don Stefanazzi approfitta dello sgradevole imprevisto che ha già fatto il giro della città, di bocca in bocca, per sollecitare la Curia di Milano a inviare nuovi sacerdoti.