Nova Milanese, il killer del tallio: solitudine, stranezze e il piano architettato al computer

LEGGI L’arresto - Un ragazzo “dalla personalità particolare”. Dal profilo singolare. Così il procuratore di Monza si è riferita a Mattia Del Zotto, il 27enne arrestato con l’accusa del triplice omicidio di tre parenti e il tentato omicidio di altri cinque per avvelenamento.
Nova Milanese, vittime del tallio: Patrizia e Giovanni Battista Del Zotto
Nova Milanese, vittime del tallio: Patrizia e Giovanni Battista Del Zotto

Un ragazzo “dalla personalità particolare”. Dal profilo singolare. Così il procuratore di Monza Maria Luisa Zanetti si è riferita in conferenza stampa a Mattia Del Zotto, il 27enne arrestato con l’accusa dell’omicidio di tre parenti e il tentato omicidio di altri cinque per avvelenamento. È la svolta decisiva nel giallo del tallio di Nova Milanese : tre vittime e in tutto otto persone coinvolte nello stesso nucleo familiare dall’inizio di ottobre. L’ultimo atto dopo due mesi di indagini da parte dei carabinieri di Desio e Nova Milanese.


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Un ragazzo “poco espansivo”, “riservato e timido”, “schivo e chiuso”. Che si “è chiuso molto in casa per il dispiacere della mancanza di lavoro”, che “utilizza molto il computer” secondo le testimonianze rese dai parenti agli inquirenti. “Solitario” anche per sua stessa ammissione.

Ma anche uno che da due anni in qua “improvvisamente è diventato introverso e ha intrapreso un percorso di chiusura relazionale con tutti, parenti compresi”, ha detto la madre secondo quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare.
Rivelando che “una volta è andato dai carabinieri dopo una lite per denunciare il padre”, che “ha la patente, ma ha deciso di non guidare più e di non utilizzare più i mezzi perché ci sono persone arroganti e che bestemmiano” e che “ultimamente ce l’ha col mondo intero”. “Ha detto di non essere più cattolico e di seguire un’altra religione, credo una specie di setta. Anche se sono anni che non entra in una chiesa”. Lui ai carabinieri avrebbe poi parlato di religione ebraica.


Un 27enne che ha scelto uno stile di vita essenziale, eliminando completamente dolci e alcolici e svuotando la camera da letto dove si chiudeva (con le finestre chiuse e, in inverno, i termosifoni spenti) da tutto il superfluo. A esclusione del personal computer.

Proprio attraverso il pc ha architettato il suo piano. Ha creato una e-mail intestata a un immaginario “Davide Galimberti” con cui ha raccolto informazioni sull’acquisto del veleno, una”ricerca meticolosa” con diversi contatti per poi effettuare l’ordine. Prima di cancellare i file, tranne un pdf, e di ritirare il tutto di persona pagando in contanti per non lasciare tracce. Non è però sfuggito alla verità dell’indirizzo ip utilizzato per tutto il traffico internet, riconducibile al contratto telefonico intestato al padre.

Proprio l’assenza di sintomi da avvelenamento all’interno della sua famiglia, unici in tutta la palazzina di via Fiume, e il rappresentare l’unico contatto con i nonni materni, residenti altrove e ultimi ricoverati sempre per avvelenamento, ha fornito ai militari l’intuizione giusta sulla direzione da far prendere alle indagini.

A metà novembre la perquisizione domiciliare con il sequestro di smartphone e computer. Nel giro di pochi giorni la scoperta del colpevole e l’arresto. In casa di Del Zotto a Nova Milanese sono state ritrovate cinque confezioni di solfato di tallio.

“Volevo punire gli impuri” ha detto ai carabinieri secondo quanto emerso in conferenza stampa. E poi: “Non collaboro con le istituzioni”.