Si sentono prigionieri in casa i residenti di via Debussy, alle prese giorno e notte con raduni rumorosi, schiamazzi e la maleducazione impertinente dei gruppi di ventenni che occupano il giardino accanto all’asilo.
Monza: la paura di via Debussy, «basterebbe che il giardino accanto all’asilo venisse recintato»
«Noi abitanti della zona non possiamo più andarci – racconta un residente – le mamme non ci vanno con i bambini e nemmeno gli anziani. Di giorno quel giardino è occupato da questi gruppi di ragazzotti che poi rimangono fino alle 3 o alle 4 di notte, urlando e mettendo la musica ad alto volume. Per noi è diventato impossibile vivere qui».
Le diverse le segnalazioni alle forze dell’ordine non hanno fino ad ora sortito alcun effetto. I residenti si sono rivolti direttamente agli amministratori, avanzando una proposta che potrebbe, almeno nelle ore notturne, risolvere il problema.
«Abbiamo chiesto che il giardino venga recintato e chiuso durante la notte, esattamente come succede anche per altri parchetti del nostro quartiere – continuano i residenti – Il giardino di via Boito è recintato e così anche quello di via Debussy al numero 8. Perché quello sotto casa nostra deve essere invece lasciato in balia dei vandali».
Monza: la paura di via Debussy, a terra i resti delle nottate. Anche d’inverno
Ogni mattina gli abitanti della zona ritrovano versati per terra i resti delle nottate trascorse al parchetto: bottiglie di birra, resti di cibo e persino qualche cucchiaino annerito dal fuoco. «Lo sappiamo tutti che in quel parchetto non si trovano solo per fare gruppo e ascoltare musica assordante – aggiungono gli abitanti di via Debussy – Vediamo strani movimenti e assistiamo a spaccio di droga. Le volte che sono intervenute le forze dell’ordine su nostra segnalazione non hanno potuto fare molto».
Un disagio – continuano i cittadini della zona – che si ripete anche d’inverno. «Nemmeno il freddo li ferma. Adesso per noi diventa fastidioso anche tenere le finestre aperte, ma il problema della presenza di questi gruppi di ragazzi non certo giovanissimi, alcuni anche trentenni, si ripete anche nei mesi invernali».
Monza: la paura di via Debussy, il tentativo di dialogo è finito «a male parole»
Alcuni di questi giovani sono volti conosciuti del quartiere, altri vengono da fuori. «Ho provato a parlare con alcuni di loro, per chiedere un po’ di collaborazione, almeno di abbassare il volume della musica, ma il più delle volte si viene presi a male parole – aggiunge un altro residente – So che alcuni di questi ragazzi arrivano anche da fuori Monza, da Lissone per esempio».
Dei giochi per i bambini che un tempo arredavano il giardino non è rimasto più nulla, tranne un palo, una sorta di albero della cuccagna circondato da una rete. «È un gioco pericoloso e inutile, gli stessi soldi li avrebbero potuti investire in una recinzione per il parco».