Nuova sfida di Bruno Danovaro, l’uomo “più forte del mondo”: «Monza mi ha dato tanto»

L’uomo più forte del mondo si allena (anche) in Brianza, a Monza: la storia di Bruno Danovaro e dei suoi molteplici interessi.
Monza Bruno Danovaro spada medievale
Monza Bruno Danovaro spada medievale

L’uomo più forte del mondo si allena (anche) in Brianza. Meglio: a Monza, nel verde del parco, a cui è sempre stato legato «da un profondo legame affettivo».

La nuova sfida dell’uomo “più forte del mondo”: Bruno Danovaro si cimenta nel “ranggeln”

Bruno Danovaro, 55 anni e una vita da campione di arti marziali – attualmente risulta imbattuto da 115 match – intende aggiungere all’elenco delle discipline in cui eccelle anche il “ranggeln“, un particolare tipo di lotta tradizionale di origine celtica che ancora oggi viene praticata (per lo più all’aperto) nella zona delle Alpi centrali.

«L’incontro si disputerà a Vienna domenica, il 28 aprile. Una sfida di ranggeln ancora mi mancava, così ho deciso di affrontarla»: lo spiega con la semplicità di chi ha trascorso l’infanzia, la giovinezza e l’età adulta a praticare e insegnare sport, uno sport sano, pulito, da mettere in pratica all’occorrenza anche per difendere chi dovesse trovarsi in difficoltà.

Monza Bruno Danovaro
Monza Bruno Danovaro

La nuova sfida dell’uomo “più forte del mondo”: le arti marziali e una collaborazione col Ronin

«La Brianza mi ha dato tanto. In passato collaborato con il Ronin», la palestra di arti marziali di via Savonarola, «organizzando anche diversi stage estivi di judo al parco. Quanto al parco, negli anni ho partecipato a diverse gare di corsa, anche lungo il circuito. Anni fa, quando ero molto giovane, sono stato presidente della FiammaMonza», storica società calcistica femminile che ha casa al Sada di via Guarenti. Nel suo passato c’è anche l’equitazione, nel suo presente il tennis. Ma la sua grande passione sono, restano e resteranno sempre le arti marziali.

La nuova sfida dell’uomo “più forte del mondo”: a 9 anni l’incontro col judo

«Da bambino ho praticato diversi sport, cercando di capire quale fosse il più adatto a me. Ero un tipetto piuttosto energico, così un giorno mi hanno consigliato il judo: avevo nove anni e il suggerimento si è rivelato quello giusto, perché da allora non ho più smesso».
Al judo (è stato anche campione del mondo Wibk a Ginevra) ha aggiunto poi il karate, il jujitsu, il pugilato, la lotta libera, e svariate altre discipline ancora. Ha inanellato vittorie e riconoscimenti in Italia e negli Stati Uniti. La sua è una storia da film.

La nuova sfida dell’uomo “più forte del mondo”: da Genova a Milano e poi in America

Danovaro nasce a Genova e a nove anni con la famiglia si trasferisce a Milano. Ventenne decide di cercare fortuna oltreoceano: vola in America, dove «la considerazione per lo sport e gli sportivi è molto diversa da quella italiana»: così, forte dei suoi successi, finisce due volte alla Casa Bianca – presidenti Clinton prima Bush jr dopo.
Quando torna in Italia non smette di combattere. «Io amo combattere», ripete, e anche oggi «continuo a vivere per lo sport»: la sveglia prima dell’alba, la corsa, un secondo allenamento a metà giornata, l’ultimo alla sera.

Monza Bruno Danovaro
Monza Bruno Danovaro in versione Bert, spazzacamino di Mary Poppins

La nuova sfida dell’uomo “più forte del mondo”: anche un tip tap nel Roseto della Reggia

«La genetica mi ha aiutato: ho preso la resistenza da mio papà e la forza dalla mamma. Sicuramente, però, anche la volontà fa tanto. Vincere è anche una questione di testa». E di cuore, visto l’impegno sempre dimostrato anche con i più giovani e nel sociale. Poliedrico, nel suo curriculum conta anche un’esibizione di tip tap: qualche anno fa, nel roseto della Reggia, ha interpretato Bert, lo spazzacamino di Mary Poppins, nell’ambito di uno degli appuntamenti di Monza Visionaria.
«L’ho fatto con piacere, divertendomi: amo Monza e amo lo spirito brianzolo, che bada all’essenziale. Di questo territorio sono innamorato: quando riesco, non mi faccio mancare una pedalata fino a Montevecchia».