Monza, la consigliera Francesca Pontani rivela le minacce ricevute

I commenti d’odio che hanno seguito la notizia della morte di David Sassoli hanno convinto Francesca Pontani, la consigliera comunale di Italia Viva a Monza, a descrivere le minacce ricevute un anno fa: due episodi inquietanti avvenuti a ottobre 2020 e il 7 gennaio 2021.
Monza Francesca Pontani
Monza Francesca Pontani Fabrizio Radaelli

Avanti con l’impegno amministrativo «a testa alta». Lo precisa subito Francesca Pontani, la consigliera comunale di Italia Viva a Monza, nel descrivere le minacce ricevute un anno fa: due episodi inquietanti avvenuti a ottobre 2020 e il 7 gennaio 2021.

L’incubo è cominciato con una telefonata colma di insulti: «Qualcuno – spiega – ha affermato che mi teneva d’occhio. Poi è arrivata la lettera scritta con il pennarello nero e un fazzoletto definito di una persona morta di covid-19» accompagnati dall’auspicio che lei potesse fare la stessa fine.



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L’autore prometteva di fargliela pagare per denunce effettuate nella sua veste di consigliera comunale: «Ho avvertito i Carabinieri – afferma la consigliera – che hanno inviato il materiale a Parma per i rilievi, mi hanno spiegato come comportarmi e mi hanno suggerito di non raccontare niente mentre le indagini erano in corso. La vicenda non è ancora chiusa ma ho deciso di parlare per ribaltare quel populismo che considera la politica come una cosa sporca».

Nella sua scelta ha pesato l’indignazione per le tante parole d’odio sui social network nei confronti del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, scomparso l’11 gennaio. «Non so chi possa avercela con me – commenta Pontani – non si tratta, però, di uno sprovveduto perché la telefonata è partita da una cabina in corso Milano e la lettera riportava come mittente un inesistente studio tecnico di Lissone».