Monza, investì un carabiniere in preda alla rabbia: andrà in comunità da don Mazzi

LE FOTO - Sconterà gli arresti domiciliari in comunità in attesa della definizione del processo, il 21enne che sabato notte da via Manzoni in via Appiani a Monza ha investito in macchina un carabiniere dopo aver ignorato l’alt. È stato arrestato con accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.
Monza, l’incidente in via Appiani: un ragazzo in auto a tutta velocità ha investito un carabiniere
Monza, l’incidente in via Appiani: un ragazzo in auto a tutta velocità ha investito un carabiniere Redazione online

Sconterà gli arresti domiciliari in comunità in attesa della definizione del processo, il 21enne che sabato notte a Monza ha investito in macchina un carabiniere dopo aver ignorato l’alt impostogli dal militare stesso. Il ragazzo è un monzese incensurato, arrestato appunto nella notte fra sabato e domenica, con accuse di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale.


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A chiedere l’intervento dei carabinieri presso un’abitazione privata di via Manzoni, sono stati gli stessi genitori del 21enne. In casa era scoppiata una lite molto accesa che non accennava a placarsi. Il ragazzo stava dando in escandescenze e si era poi allontanato .
I militari del Nucleo operativo Radiomobile l’avevano incrociato alla guida di un’Audi TT, un bolide sportivo da diverse decine di migliaia di euro. Ancora evidentemente fuori di sé dalla rabbia, invece che obbedire all’appuntato dei carabinieri che gli intimava di fermarsi, aveva proseguito investendo il militare, facendolo salire sul cofano e facendolo sbattere col corpo sul parabrezza. Poi da via Manzoni aveva continuato a correre in auto a gran velocità, fino a sbattere in via Appiani, vicino ad un pub di fronte al quale si trovava radunata una comitiva di ragazzi. Impossibilitato a proseguire in macchina, si era diretto a piedi fino a via Lecco, dove era entrato in un locale e aveva ordinato qualcosa da bere.
E lì i carabinieri lo hanno prelevato e condotto in caserma per gli accertamenti del caso. Il giovane era stato arrestato nel cuore della notte. Inizialmente, per quella serata di follia, ha rischiato un’accusa di tentato omicidio, anche se il pubblico ministero Flaminio Forieri, ha poi qualificato il reato in lesioni e resistenza.

In tribunale si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il magistrato ha convalidato l’arresto e ha accolto la richiesta del difensore dei cosiddetti ‘termini a difesa’, rinviando il processo al mese di ottobre. Nel frattempo, ha disposto la custodia cautelare agli arresti domiciliari presso una sede della comunità Exodus, gestita da Don Antonio Mazzi.

Le condizioni dell’appuntato dell’Arma rimasto ferito si sono rivelate meno gravi del previsto. Ha riportato un trauma cervicale e contusioni varie giudicate guaribili in 20 giorni.