Monza: il futuro di Villa Crivelli, da sede della Finanza alle residenze di lusso

Il futuro di Villa Crivelli Mesmer, a Monza: per decenni casa della Guardia di Finanza, sfrattata nel 2020, sta per trasformarsi in residenze di lusso.
Monza Villa Crivelli Mesmer
Monza Villa Crivelli Mesmer

Quando la si guarda, in quel gomito d’urbanizzazione medievale che circonda il cuore della città, bisogna immaginarla nel giorno in cui è stata edificata: intorno alla metà del 1600, quando ancora le mura fatte edificare nel XIV secolo circondavano Monza.
Si chiama villa Crivelli Mesmer: i Mesmer, ricchi possidenti svizzeri, la fecero costruire per controllare da vicino quello che accadeva nei loro terreni. Più tardi la villa è arrivata nelle mani dei Crivelli di Nerviano che la acquistarono dalla famiglia Boggiari. Dalla fine dell’Ottocento in poi, gli altri passaggi di proprietà che l’hanno portata a essere per decenni la sede della Guardia di finanza.

Monza Villa Crivelli Mesmer
Monza Villa Crivelli Mesmer

Monza: il futuro di Villa Crivelli, il nuovo progetto residenziale dopo lo sfratto alle Fiamme Gialle nel 2020

I finanzieri l’hanno dovuta lasciare nel 2020 dopo avere ricevuto lo sfratto dai proprietari con l’intenzione di trasformarla in residenze e – data la collocazione e la storicità dell’edifico – in residenze di lusso. Quel progetto sta per partire dopo che la Finanza (il cui affitto era pagato dal Comune per conto del ministero, così come lo è quello dell’attuale sede di piazza Diaz).
Lo annuncia l’immobiliare Engel & Völkers, che ha reso pubblico l’intervento cui è destinato l’edificio, un “raro esempio di eleganza barocchetta, riconoscibile per la sua facciata curvilinea e per i raffinati elementi decorativi”.

La villa oggi si prepara a vivere una nuova stagione, reinterpretando la propria identità storica con uno sguardo contemporaneo. La riqualificazione darà vita a sette appartamenti esclusivi, capaci di coniugare valore architettonico, comfort e funzionalità. Ogni unità sarà diversa con spazi ampi e luminosi, affacci riservati e finiture di alto profilo. Il progetto si inserisce in un contesto immobiliare solido, in cui la domanda di abitazioni di qualità in centro è in costante crescita, soprattutto per soluzioni riqualificate, dotate di spazi esterni, efficienza energetica e cura dei dettagli”, aggiunge l’operatore, che parla di “un progetto rivolto a un pubblico internazionale, attento alla qualità architettonica, alla personalizzazione degli ambienti e al valore identitario degli spazi abitativi”. Per Engel & Völkers Monza-Brianza, rappresenta senza mezzi termini “il progetto più affascinante e prestigioso sul mercato immobiliare” della città.

Monza: il futuro di Villa Crivelli, tra i beni culturali della Lombardia

Una villa con doppia corte interna – riassume il sito lombardiabeniculturali.it della Regione Lombardia L’edificio era infatti costituito dall’affiancamento di una corte rustica, nascosta alla strada da una facciata rigida in cotto faccia-vista, dove venivano conservati i prodotti provenienti dalla campagna, e di un corpo nobile, anch’esso dotato di corte interna, a cui si accedeva dalla strada mediante un portale monumentale. Il corpo principale del complesso si faceva portavoce delle istanze di rappresentatività richiesta dalla famiglia e si articolava con l’ambiente circostante per mezzo di una facciata, anch’essa in cotto faccia-vista, caratterizzata da un andamento curvilineo, forte richiamo alle forme del barocchetto piemontese”.
I Beni culturali della Lombardia nello stesso documento riportano di non avere traccia dell’architetto della villa di via Manzoni ma riferiscono che “nel 1979 Anna Maria Nobile, autrice di una tesi sulle ville del territorio di Monza fra il XVII ed il XVIII secolo, sosteneva che, data la peculiarità dell’edificio e della sua facciata, era probabile che l’autore del progetto provenisse dall’ambito culturale piemontese o romano e proponeva l’attribuzione della villa all’architetto Giovanni Ruggeri il quale, si era trasferito a Milano alla fine del XVII secolo, dopo essersi formato a Roma con Carlo Fontana e attraverso lo studio delle opere del Bernini e del Borromini”.

L'autore

Libri, arte, gatti e sì, tanta (spesso troppa) cucina. Non solo quella redazionale. Tutto il resto è cronaca. Giornalista professionista, redattore, alla soglia dei trent’anni di Cittadino, ma solo perché ho iniziato giovanissimo. Con più di 125 anni di storia di Monza e Brianza da tramandare.