L’obiettivo è ambizioso e per nulla semplice da centrare: ottenere dall’Unesco l’inserimento delle ville di delizia brianzole tra i beni patrimonio culturale dell’umanità. L’idea, cullata da qualche tempo dalla Provincia di Monza e Brianza, è stata avanzata durante il convegno dedicato al turismo nel territorio organizzato lo scorso ottobre nella reggia monzese ed è rilanciata ora dal presidente Luca Santambrogio in vista della ventunesima edizione di Ville Aperte che, nel doppio appuntamento primaverile e autunnale, si articolerà sul tema “Tra dimore e delizie” e, con eventi e itinerari, punterà a promuovere i palazzi più prestigiosi.
Patrimonio Unesco e Brianza: l’idea
«La valorizzazione delle ville nobiliari concepite come un’unica rete dall’alto valore storico, artistico e identitario – spiega il presidente della Provincia– sarà il trampolino di lancio per la loro candidatura a patrimonio Unesco».
Il percorso, che potrebbe richiedere alcuni anni prima di arrivare alla conclusione, è solo all’inizio ed è tutto da costruire: nel 2023 l’ente di via Grigna individuerà alcuni esperti a cui affidare la redazione dello studio di fattibilità che dovrà permettere di valutare l’eventuale esistenza dei presupposti per presentare la candidatura. Se le ricerche dei professionisti forniranno un responso positivo i tecnici passeranno alla stesura della proposta di candidatura che potrebbe essere inviata all’organizzazione delle Nazioni Unite nel 2024.
Patrimonio Unesco e a Monza e Brianza: la domanda
La risposta non sarà immediata: l’Unesco potrebbe impiegare fino a un anno solo per scartare la domanda o per accoglierla. Nel secondo caso l’iter proseguirebbe con richieste di approfondimenti per altri due-tre anni prima di concludersi con quello che, auspicano in Provincia, sarà il riconoscimento finale delle ville di delizia come patrimonio mondiale.
Il circuito delle dimore prenderà forma nei prossimi mesi e, anticipano da via Grigna, comprenderà edifici costruiti perlopiù tra il Seicento e il Settecento nelle province di Monza, Lecco, Como e nel Nord Milano, parecchi dei quali magnificenti, destinati alla villeggiatura e ai momenti di svago dei nobili. Non è chiaro se nella rete rientrerà o meno la reggia monzese mentre potrebbero essere comprese le “ville gentilizie” attorno a cui è stato costruito un progetto di promozione in occasione dell’Expo 2015: villa Arconati di Castellazzo di Bollate, palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, le ville Cusani Tittoni Traversi di Desio, Visconti Borromeo Litta di Lainate e Crivelli Pusterla di Limbiate, l’unica di proprietà della Provincia.
Patrimonio Unesco e Brianza: anche Arcore e Vimercate
In Brianza il circuito potrebbe essere esteso alle ville Borromeo d’Adda di Arcore e Gallarati Scotti di Vimercate: tutte da tempo sono inserite nel cartellone della manifestazione organizzata dalla Provincia e sono tra le mete più gettonate dai visitatori. Tra i criteri valutati dai professionisti per compilare l’elenco potrebbero rientrare la proprietà pubblica o privata e la possibilità per i cittadini di visitare o meno i palazzi per l’intero anno e non solo in occasioni limitate.