Il fermo immagine mostra un ragazzino a torso nudo che, in sella alla sua mountain bike, scavalca agilmente l’aiuola che delimita la base superiore del monumento ai caduti di piazza Trento e Trieste a Monza, atterra sull’erba, ci pedala ancora un po’ sopra e poi si sposta verso il suo gruppo di amici che, in bici o sullo skateboard, percorrono allo stesso modo le diverse superfici del monumento simbolo del cuore della città, trasformandolo in una palestra per i loro allenamenti.
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LEGGI Monza: una siepe o un cancelletto per impedire la salita al monumento ai Caduti
È sabato pomeriggio e il centro di Monza è pieno di persone. Tra quelli che si sono fermati a osservare la scena, uno decide anche di filmarla e di inviarla in redazione. La domanda che accompagna il video è (solo apparentemente) semplice: «Ma è mai possibile che i vigili non dicano niente?».
Si avvicendano da mesi con regolarità ormai costante le segnalazioni su una diffusa e generalizzata mancanza di rispetto nei confronti del monumento ai caduti, usato a più riprese come aiuola dove far sgambettare cani di piccola e media taglia oppure anche come comodo salotto dove poter bivaccare indisturbati: è successo, anche con sedie e tavolini.
«La cosa più giusta da fare – ha proseguito il lettore – sarebbe transennarlo, per evitare situazioni del genere: prendendo magari esempio da come si comportano negli altri paesi».
L’ipotesi di impedire l’accesso al monumento, posizionando delle siepi o una cancellata tutto attorno al perimetro della sua base, era stata discussa qualche mese fa anche in consiglio comunale: un’opzione che sì era stata considerata, ma di cui poi non si è più saputo nulla.
Ma il complesso, realizzato in bronzo dallo scultore Enrico Pancera e inaugurato nel 1932, è stato oggetto anche di altri atti vandalici: lo scorso dicembre, infatti, qualcuno aveva ben pensato di rovinarne la base con dichiarazioni d’amore e scritte contro il sistema realizzate in vernice rossa, ripulita poi dal sindaco Dario Allevi e dal vicesindaco Simone Villa. Negli stessi giorni erano state danneggiate e divelte alcune luci della parte inferiore del basamento.