Il pastore aveva una cinquantina di forme di formaggio: «e ha insistito che gliele lasciassimo perché le doveva vendere. Sono state tutte distrutte». Escono nuovi dettagli sull’operazione che in via Rosmini, venerdì 11 gennaio, ha portato alla scoperta di circa duecento animali – ovini, mucche, conigli e cani, alcuni dei quali “tenuti in condizioni incompatibili con la loro natura”, e addirittura di un macello e di un caseificio abusivi finiti sotto sequestro.
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«Sinceramente non ci aspettavamo che gli animali fossero così tanti, ce ne attendevamo un terzo di quelli effettivamente trovati» dice il comandante della polizia provinciale Flavio Zanardo, intervenuto insieme ai colleghi della polizia locale, della forestale, funzionari Ats ed Enpa .
«Una decina di conigli, sono stati affidati all’Enpa, ente protezione animali di Monza – prosegue il comandante – Gli altri capi sono stati tutti registrati e lasciati per il momento in loco, affidati al pastore, in attesa di trasferirli altrove. Sono sotto controllo, se dovesse farne sparire qualcuno incapperebbe in un altro reato».
Un blitz nato su forti pressioni dei cittadini che, con segnalazioni e denunce, hanno portato all’intervento: «In effetti la questione è annosa – dice Zanardo – e il soggetto con il quale abbiamo a che fare è piuttosto difficile da gestire, riottoso. Sarà complesso, in questo frangente dimostrare che abbia maltrattato gli animali, ovini, mucche e conigli, tutti mantenuti al coperto. In generale, inoltre, se gli animali da latte lo producono significa che, tutto sommato, non hanno grossi problemi».
Conferme sul fatto che si tratti di una situazione datata arrivano anche dalla stessa Enpa: «Dal 2011, nell’area, gli animali sequestrati da Ats, Procura ed Enpa sono stati 102: 42 galline, 24 oche, 12 conigli, 3 capre, 18 cani, 2 cavalli e una pecora».
Della vicenda si sta occupando la Procura di Monza, pm Flaminio Forieri e Sara Mantovani, sulle scrivanie dei quali è in arrivo una relazione sullo stato di detenzione e sugli accertamenti sanitari da parte della Ats. Nei confronti del pastore sarebbero state accertate varie violazioni di carattere penale e amministrativo che sono appunto al vaglio delle autorità. L’uomo – sempre secondo quanto raccontato da Zanardo – vive all’interno di un’ala della ex Cascinazza, un rudere ormai fatiscente, inserita in un appezzamento di circa mille metri quadrati, secondo accertamenti, come conferma ancora Zanardo: «un terreno ceduto all’uomo, a titolo di comodato d’uso, dalla proprietà immobiliare, di Brugherio».
«Gli è stato staccato un allacciamento elettrico abusivo – conclude il comandante – mentre la fornitura d’acqua è stata mantenuta per le necessità degli animali con un regolare contratto a nome del soggetto stesso».